Tecnologia, Dissociazione e Ipercompensazione – Un Circolo Pericoloso
Nei precedenti articoli (Stordimento emotivo e dissociazione: i rischi dell’esposizione prolungata alla tecnologia nei bambini e negli adolescenti e Quando il mondo virtuale diventa una fuga: l’ipercompensazione e il rischio di isolamento nei bambini e negli adolescenti), abbiamo esaminato i pericoli dell’eccessiva esposizione alla tecnologia. In particolare, abbiamo analizzato come la dissociazione e la costruzione di un sé idealizzato nei mondi virtuali possano portare a un distacco dalla realtà e a un’autostima fragile. A questi fenomeni si aggiunge il rischio della dipendenza tecnologica, che rappresenta un problema sempre più rilevante per genitori, educatori e terapeuti.
Quando la tecnologia diventa una vera e propria dipendenza, i giovani possono manifestare sintomi di isolamento sociale, problemi emotivi e difficoltà di regolazione comportamentale, che influiscono negativamente sulla loro crescita psicologica. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche della dipendenza tecnologica e i suoi effetti sui disturbi del comportamento nei giovani, con alcune raccomandazioni per i genitori.
Che Cos’è la Dipendenza Tecnologica e Come si Manifesta
La dipendenza tecnologica si configura come un uso compulsivo e fuori controllo dei dispositivi digitali, che porta il giovane a trascurare le attività quotidiane, le relazioni interpersonali e gli impegni scolastici. Spesso questa dipendenza si manifesta con un bisogno costante di essere connessi, che può riguardare social media, videogiochi o altre piattaforme digitali. A differenza dell’uso moderato e consapevole della tecnologia, la dipendenza digitale inibisce la capacità del giovane di impegnarsi in attività significative al di fuori del mondo virtuale (Greenfield, 2014).
Alcuni segnali tipici della dipendenza tecnologica includono la perdita di interesse per attività un tempo piacevoli, un aumento dell’irritabilità e della frustrazione quando viene limitato l’uso dei dispositivi, e una ridotta tolleranza al disagio e alla noia. La dipendenza tecnologica non solo influenza il comportamento quotidiano, ma può anche compromettere il benessere emotivo, portando a sintomi di ansia, depressione e stress, che riducono ulteriormente la qualità della vita del giovane.
Dipendenza Tecnologica e Disturbi del Comportamento
La dipendenza da tecnologia è strettamente legata ai disturbi del comportamento nei giovani. Quando l’uso dei dispositivi diventa incontrollato, i giovani possono manifestare problemi di regolazione emotiva, come irritabilità e impulsività, e difficoltà nel gestire le relazioni sociali. Studi recenti suggeriscono che l’esposizione eccessiva a stimoli digitali veloci e continui può compromettere l’attenzione e la capacità di concentrazione, aumentando il rischio di sviluppare disturbi come l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) (Gentile et al., 2012).
Inoltre, la dipendenza tecnologica è associata a difficoltà nella gestione dell’ansia e delle emozioni. I giovani che trascorrono molto tempo online spesso sviluppano una scarsa tolleranza alla frustrazione e tendono a evitare il confronto con le emozioni reali, rifugiandosi nella tecnologia per sfuggire al disagio. Questo comportamento può rafforzare l’isolamento e l’ipercompensazione, già trattati in articoli precedenti, rendendo più difficile il ritorno a un rapporto equilibrato con il mondo reale.
L’Ipercompensazione Digitale come Valvola di Sfogo
Nei mondi virtuali, i giovani possono creare una versione ideale di sé stessi, compensando l’insoddisfazione e le insicurezze che provano nella vita reale. Questo meccanismo, che abbiamo definito come ipercompensazione, è una risposta disfunzionale che porta il giovane a utilizzare il mondo virtuale per ottenere una gratificazione che non riesce a trovare altrove (Twenge, 2017). Con il tempo, però, questa “valvola di sfogo” può diventare una vera e propria dipendenza, che distanzia il giovane dalla realtà e favorisce lo sviluppo di una fragile autostima basata su un sé “gonfiato” e idealizzato.
La dipendenza tecnologica, quindi, non si limita solo a un uso eccessivo dei dispositivi, ma comporta anche una modificazione della percezione di sé stessi e del mondo. Questo fenomeno, già trattato nell’articolo sull’ipercompensazione, può aumentare il rischio di disturbi del comportamento e ridurre la capacità del giovane di costruire relazioni e competenze reali, necessarie per affrontare la vita quotidiana.
Raccomandazioni per i Genitori: Come Prevenire la Dipendenza Tecnologica
I genitori hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione della dipendenza tecnologica. È importante stabilire dei limiti chiari e coerenti sull’uso dei dispositivi, incentivando attività alternative che possano stimolare la creatività e le abilità sociali. Coinvolgere il figlio in attività come il gioco all’aperto, la lettura o il tempo in famiglia può aiutare a mantenere un equilibrio e a promuovere un uso moderato della tecnologia (O’Keeffe & Clarke-Pearson, 2011).
Un’altra raccomandazione utile è osservare il comportamento del figlio per identificare eventuali segnali di dipendenza, come il crescente isolamento o la difficoltà a gestire il tempo libero senza dispositivi. È importante inoltre favorire una comunicazione aperta e incoraggiare il figlio a esprimere le proprie emozioni e difficoltà, per aiutarlo a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stesso e delle proprie esigenze.
Quando Rivolgersi a uno Psicoterapeuta
Se la dipendenza tecnologica inizia a compromettere seriamente la vita sociale, scolastica o familiare del giovane, può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato in disturbi del comportamento e dipendenze digitali. Il terapeuta può aiutare il giovane a comprendere le cause della dipendenza e a sviluppare strategie per gestire il proprio comportamento in modo più sano e consapevole (Radesky et al., 2014). Attraverso un percorso di sostegno, il giovane impara a riconoscere le proprie emozioni e a sviluppare competenze per affrontare le difficoltà reali, senza ricorrere alla tecnologia come unico mezzo di gratificazione.
Il supporto psicologico può inoltre essere di grande aiuto per i genitori, che vengono aiutati a riflettere ed eventualmente ricevono anche indicazioni pratiche su come gestire la situazione familiare e su come promuovere un ambiente domestico sano e privo di dipendenze digitali.
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica
Bibliografia:
- Anderson, C. A., & Dill, K. E. (2000). Video games and aggressive thoughts, feelings, and behavior in the laboratory and life. Journal of Personality and Social Psychology, 78(4), 772–790.
- Gentile, D. A., Swing, E. L., Lim, C. G., & Khoo, A. (2012). Video game playing, attention problems, and impulsiveness: Evidence of bidirectional causality. Psychology of Popular Media Culture, 1(1), 62.
- Greenfield, P. M. (2014). Mind and media: The effects of television, video games, and computers. Harvard University Press.
- O’Keeffe, G. S., & Clarke-Pearson, K. (2011). The impact of social media on children, adolescents, and families.Pediatrics, 127(4), 800-804.
- Radesky, J. S., Schumacher, J., & Zuckerman, B. (2014). Mobile and interactive media use by young children: The good, the bad, and the unknown. Pediatrics, 135(1), 1-3.
- Twenge, J. M. (2017). iGen: Why today’s super-connected kids are growing up less rebellious, more tolerant, less happy—and completely unprepared for adulthood. Atria Books.