Riconoscere il Disturbo della Coordinazione Motoria: Sfide, Sintomi e Trattamento
Il disturbo della coordinazione motoria, noto anche come disprassia, è una condizione che spesso passa inosservata, soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo infantile. Questa patologia, che rende i bambini goffi nei movimenti, viene spesso sottovalutata o confusa con una semplice mancanza di agilità. I bambini affetti da questo disturbo sono spesso descritti come “impacciati” o “maldestro”, senza che si comprenda la vera natura del loro problema. Tuttavia, dietro a questa goffaggine si nasconde una difficoltà concreta a livello neurologico, che compromette la capacità di coordinare correttamente i movimenti.
Sintomi e Manifestazioni: Motricità Fine e Grosso-Motoria
Il disturbo della coordinazione motoria si manifesta con difficoltà sia nella motricità fine (come l’uso delle mani per afferrare piccoli oggetti o scrivere) che nella motricità grossa (come saltare, correre o mantenere l’equilibrio). Questi bambini hanno movimenti imprecisi, faticano a mantenere l’equilibrio e spesso non riescono a dosare la propria forza fisica. Possono apparire goffi o scoordinati nel muoversi e, in alcuni casi, possono fare involontariamente male agli altri, risultando maneschi durante il gioco o le interazioni sociali.
Queste difficoltà motorie hanno un impatto non solo fisico, ma anche sul piano sociale ed emotivo. La loro goffaggine può causare problemi nelle relazioni con i coetanei, rendendo difficile integrarsi nelle attività di gruppo, con ripercussioni significative sulla loro autostima. I bambini con questo disturbo tendono a sviluppare un senso di insicurezza e una bassa stima di sé, poiché si sentono diversi o meno abili rispetto ai loro pari.
L’Impatto Emotivo e Relazionale
I bambini con difficoltà nella coordinazione motoria spesso diventano consapevoli del fatto che i loro movimenti non sono come quelli degli altri. Questa consapevolezza li porta a provare frustrazione, vergogna e ansia nelle situazioni sociali. Possono essere esclusi dai giochi o dalle attività fisiche che richiedono destrezza, come lo sport, contribuendo a un senso di isolamento. La percezione di non essere “all’altezza” degli altri bambini si traduce in una maggiore vulnerabilità emotiva e, a lungo termine, in un deficit della loro autostima.
Sul piano cognitivo e socio-emotivo, queste difficoltà influenzano il funzionamento globale del bambino. La costante insicurezza nei movimenti e l’incapacità di esprimersi adeguatamente durante il gioco o altre attività può portare a una reazione di chiusura, con il rischio che il bambino si ritiri dal gruppo o sviluppi comportamenti oppositivi.
Diagnosi: La Sfida della Riconoscibilità
Uno degli aspetti più complessi del disturbo della coordinazione motoria è la difficoltà nel riconoscerlo tempestivamente. Genitori e insegnanti spesso tendono a etichettare i bambini con questa difficoltà come semplicemente goffi o poco coordinati, senza sospettare che ci sia una condizione neurologica alla base. Questo ritardo nella diagnosi può portare a un intervento tardivo, quando il bambino ha già sviluppato problematiche emotive e sociali secondarie.
Una diagnosi precoce è fondamentale per permettere interventi riabilitativi efficaci. Attraverso l’osservazione attenta di comportamenti motori ripetitivi e problematici, e con l’aiuto di specialisti in neuropsicologia e psicomotricità, è possibile arrivare a una diagnosi accurata, evitando che il bambino debba affrontare inutili frustrazioni.
L’Associazione con Altri Disturbi del Neurosviluppo
Il disturbo della coordinazione motoria può essere frequentemente associato ad altri disturbi del neurosviluppo, come l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e il disturbo oppositivo provocatorio (DOP). Questi bambini non solo lottano con la coordinazione, ma anche con la regolazione dell’attenzione, dell’impulsività e del comportamento emotivo.
Le comorbilità con l’ADHD, in particolare, sono comuni. Un bambino con ADHD potrebbe avere difficoltà a concentrarsi su compiti che richiedono una buona coordinazione, peggiorando le prestazioni motorie. Questo aggrava lo stress dei genitori, i quali si trovano ad affrontare molteplici difficoltà comportamentali e cognitive. In alcuni casi, il mancato riconoscimento di queste condizioni può portare a conflitti all’interno della coppia genitoriale, dove uno dei due genitori non riconosce o minimizza il problema del figlio, mentre l’altro tenta di affrontarlo. Questa dinamica può diventare una delle cause di tensioni coniugali o persino di separazione.
Il Ruolo della Psicoterapia e della Riabilitazione
Quando i genitori o gli insegnanti notano difficoltà persistenti nei movimenti e nel comportamento del bambino, è fondamentale rivolgersi a un professionista della salute mentale o a un neuropsichiatra infantile per una valutazione completa. Un percorso di psicoterapia pediatrica può supportare il bambino nel miglioramento delle sue capacità di regolazione emotiva e gestione delle difficoltà motorie. Inoltre, la terapia psicomotoria è particolarmente indicata per intervenire sulla motricità fine e grossolana, aiutando il bambino a sviluppare migliori capacità di coordinazione.
L’importanza di un Intervento Precoce
Intervenire precocemente è essenziale per ridurre al minimo l’impatto negativo del disturbo della coordinazione motoria sullo sviluppo del bambino. Una diagnosi tempestiva e una presa in carico adeguata permettono di evitare che il bambino sviluppi problematiche emotive e sociali di lunga durata. Con un percorso di trattamento personalizzato, il bambino può migliorare le proprie competenze motorie e la fiducia in se stesso, raggiungendo un miglior equilibrio nella vita quotidiana e nelle relazioni con i suoi coetanei.
Articolo a cura del: Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica
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