
Il sonno nei bambini può avere ritmi e andamenti diversi in base ai bisogni fisiologici, alle modalità di accudimento dei genitori e al temperamento del bambino. Queste differenze si iniziano ad osservare già nel neonato.
La maggior parte dei bambini dorme per almeno 5 ore di seguito entro i 3 mesi, ma successivamente, nei primi anni di vita, possono presentarsi risvegli notturni, soprattutto in caso di malattia. Con l’età, il periodo di sonno con movimenti oculari rapidi (REM) aumenta ed è durante questa fase del ciclo del sonno che si sogna.
A volte, questi sogni possono essere dei veri e propri incubi ovvero dei sogni spaventosi ricordati dal bambino vividamente e con dettagli. Spesso il fare incubi fa parte di una normale attività onirica della vita del bambino e non deve destare preoccupazione. Molti bambini, specialmente in periodi di stress o quando guardano un film o un programma televisivo con contenuti che spaventano o violenti spesso fanno sogni spaventosi.
Tuttavia, la presenza costante di incubi è spesso accompagnata da enuresi (pipì a letto), da ansia, da agitazione, da paure e preoccupazioni ingiustificate e può quindi rappresentare una seria condizione di disagio per il bambino e per la sua famiglia che necessita approfondimenti clinici.
I disturbi del sonno hanno un profondo impatto sulla vita familiare, tolgono sonno e forza al bambino e soprattutto ai suoi genitori. Spesso i genitori provano tantissime strategie e “formule magiche” per mettere a dormire il bambino. Se nulla di questo ha funzionato, è evidente che le soluzioni adottate non sono state efficaci e serve allora l’aiuto di un esperto.
Esistono diversi disturbi del sonno-veglia. Questi sono i principali di cui mi occupo:
- Disturbi da insonnia
- Disturbo da incubi
- Resistenza ad andare a letto
- Risveglio durante la notte
- Pavor nocturnos
- Sonnambulismo
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica