Indici predittivi dei DSA in età prescolare

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Da tre a sei anni i bambini attraverso un periodo di sviluppo ricco di scoperte e conquiste straordinarie in tutti gli ambiti dello sviluppo: cognitivo, emotivo, relazionale, motorio e del linguaggio. In alcuni bambini questo sviluppo non avviene in maniera armoniosa e già a questa età si manifestano comportamenti che possono essere altamente predittivi rispetto allo sviluppo di una successiva difficoltà nell’apprendimento.

Il genitore che passa più tempo con il proprio figlio, in genere noterà maggiormente questi aspetti, così come l’insegnante che mantiene con il bambino un contatto quotidiano e lo mette in una posizione favorevole per osservare il modo naturale e spontaneo l’agire del bambino.

È importante orientare l’attenzione sui processi di apprendimento, per individuare precocemente eventuali situazioni di rischio e per intervenire tempestivamente.

Occorre osservare quelle competenze che costituiscono i prerequisiti dell’apprendimento e che favoriscono l’apprendimento della lettura, della scrittura e della capacità di usare i numeri e di ragionare. Le aree su cui occorrerà prestare attenzione riguardano tre importanti aspetti: 1. le abilità linguistiche; 2. le abilità cognitive; 3. le abilità percettivo-motorie.

1. Linguaggio. Da tre a sei anni i bambini accrescono fortemente le loro competenze linguistiche a livello di comprensione, produzione, padroneggiamento delle strutture linguistiche e ricchezza del lessico. Nello sviluppo tipico, intorno ai quattro anni i bambini sono normalmente in grado di capire e di farsi capire. Un indice molto importante nello sviluppo linguistico è rappresentato dal numero di parole che il bambino riesce a produrre. All’età di due anni usa almeno 50 parole. Questa capacità cresce rapidamente anche in base agli stimoli offerti dalla scuola e dalla famiglia.

Un’altra importante competenza da osservare e che riguarda il linguaggio è la padronanza fonologica, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la diversità dei suoni (fonemi) e dei significati di ogni parola; e la capacità di pronunciare e usare questa differenza in maniera adeguata alle varie situazioni.

2. Abilità cognitive. Le abilità cognitive di base sono quelle capacità che permettono al bambino di comprendere e di orientarsi nella vita di tutti i giorni. I bambini affinano queste abilità in età prescolare, attraverso l’interazione con i pari, gli adulti, l’ambiente circostante. Un aspetto importante da osservare è la capacità di discriminazione, che permette di confrontare un oggetto, un’immagine o un simbolo grafico con un altro per stabilire se è uguale o diverso. La capacità di discriminazione costituisce uno dei prerequisiti fondamentali per l’apprendimento della lettura e della scrittura. A questa capacità si unisce anche quella di possedere concetti dimensionali che costituisce un prerequisito fondamentale per l’apprendimento dell’aritmetica. Accanto a queste abilità troviamo anche la memoria, in particolare la memoria di lavoro, che è uno degli aspetti cognitivi più importanti per intraprendere con successo il percorso scolastico.

Anche l’attenzione è una dimensione fondamentale per l’apprendimento che a sua volta si divide in attenzione selettiva (ovvero la capacità di dirigere l’attenzione verso uno specifico stimolo), l’attenzione divisa (ovvero la capacità di prestare attenzione contemporaneamente a due o più stimoli), e l’attenzione sostenuta, detta anche vigilanza (che consiste nella capacità di mantenere per lungo tempo l’attenzione verso uno stimolo).

Importante osservare anche la capacità di orientamento temporale, che permette ai bambini che l’hanno sviluppata di percepirsi nel tempo e di comprendere la dimensione temporale degli eventi (sequenze di eventi). Un altro aspetto da osservare è quello dell’ordinamento che consiste nella capacità di identificare e completare una successione di oggetti in base ad un criterio, anche questa capacità costituisce un prerequisito fondamentale per l’acquisizione dell’aritmetica, in particolare del concetto di numero ordinale. E infine, il concetto di numero e di numerosità che costituisce la capacità del bambino di rappresentarsi quantità e di associarle a immagini di stimoli concreti.

3. Percezione visiva e motricità. La percezione, soprattutto quella visiva, è di primaria importanza per una corretta formazione delle capacità cognitive. I bambini imparano attraverso la percezione visiva che oggetti di una certa forma si chiamano palla, quelli di un’altra forma bambola, che il tavolo è quadrato, ecc. Un bambino che non possiede in maniera adeguata questa capacità farà fatica a riconoscere gli oggetti, le loro dimensioni, le loro relazioni spazial, ecc.

Un’importante competenza del bambino che riguarda l’area percettiva, è quella relativa alla padronanza grafico-spaziale che riguarda ad esempio la capacità del bambino di riuscire a sfruttare adeguatamente lo spazio del foglio. Un’altra capacità da osservare riguarda l’orientamento nello spazio, che fa riferimento alla capacità che i bambini hanno di orientarsi nella giusta direzione. Un altro importante prerequisito a sostegno del processo di scrittura e lettura sono i rapporti spaziali o riferimenti spaziali che permettono al bambino di collocare le lettere nella giusta direzione.

Per quanto riguarda la motricità, di fondamentale importanza è la coordinazione-mano, infatti la capacità di coordinare il movimento delle mani con la percezione visiva è un’abilità fondamentale per facilitare l’adattamento del bambino al suo ambiente circostante. Una buona direzionalità dei movimenti degli occhi in tutte le direzioni in accordo con il movimento delle mani è un requisito indispensabile per la lettura, la scrittura e per svolgere molti lavori domestici.

La motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita. Già in età prescolare, le attività che richiedono la motricità fine sono parte integrante dello sviluppo del bambino: colorare con i pastelli, giocare con le costruzioni o con i puzzle, infilare perline, ritagliare con le forbici, impugnare correttamente lo strumento grafo-motorio, per passare poi a tutte le attività di cura della propria persona come infilare i bottoni, allacciarsi le scarpe, usare le posate nel modo corretto a tavola, sono tutte attività con le quali il bambino si confronta ogni giorno. Usare le mani nella direzione voluta in modo adeguato è un prerequisito fondamentale della scrittura. Anche la motricità grosso motoria rappresenta un aspetto importante per il sano sviluppo del bambino incluso ovviamente il rendimento scolastico.

Se si è notata la presenza di alcune difficoltà nelle varie abilità che costituiscono i prerequisiti per l’apprendimento, sarà importante consultare il prima possibile lo psicologo che si occupa di valutazione dei disturbi dell’apprendimento per comprendere meglio la situazione, approfondirla e fare chiarezza.

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

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