Per quanto la tecnologia abbia fatto progressi esisteranno sempre cose che la natura fa meglio. L’allattamento al seno è una di queste.
BENEFICI PER IL NEONATO ( … e la famiglia!)
> È personalizzato: creato appositamente per i bisogni dei neonati umani, contiene oltre cento ingredienti che non possono trovarsi nel latte vaccino, né possono essere sintetizzati in laboratorio. La composizione del latte materno cambia rispetto al bambino e alle ore del giorno, perfino rispetto all’inizio o alla fine della poppata. Il latte del primo mese è diverso da quello che la madre produrrà il settimo mese. Il latte del prematuro sarà diverso rispetto a quello del bambino nato a termine. Le sostanze nutritive del latte materno si adattano ai bisogni del bambino. Ad esempio il meno sodio contenuto nel latte materno rispetto a quello vaccino, rende più semplice il filtraggio da parte dei reni.
> Viene assimilato più facilmente: il latte materno è fatto apposta per il sistema digerente sensibile e ancora in fase di sviluppo del neonato. I micronutrienti vengono assorbiti più facilmente. I neonati allattati al seno sono meno a rischio di coliche gassose e rigurgiti eccessivi.
> È sicuro: il latte prodotto dalle ghiandole mammarie non è preparato scorrettamente e non è deteriorato o contaminato (fatti salvi i casi in cui sono presenti malattie per cui l’allattamento al seno è controindicato).
> Tiene lontane le allergie: è molto raro che un bambino possa risultare allergico al latte materno. Potrebbe essere sensibile a qualche sostanza che ha mangiato la madre e che è passata nel latte, ma in generale è sempre ben tollerato. Viceversa, più di un neonato su dieci si dimostra allergico al latte vaccino (problema spesso risolto passando ad un latte di soia o idrolisato, tuttavia il latte di soia o il latte vaccino non sono adatti da un punto di vista nutrizionale all’alimentazione del neonato). Inoltre, alcuni studi scientifici hanno dimostrato che i bambini allattati al seno hanno meno probabilità di essere affetti da asma e da eczema infantile, rispetto a quelli allattati artificialmente.
> Rilassa la muscolatura viscerale: ha un naturale effetto lassativo ed è molto più digeribile di quello vaccino, prevenendo i problemi legati alla stitichezza. Le feci del neonato saranno sempre un po’ liquide, ma raramente sarà presente diarrea. Aiuta inoltre a prevenire i rischi di disturbi digestivi, distruggendo i microrganismi pericolosi e favorendo lo sviluppo di quelli benefici.
> Evita l’eritema da pannolino: le evacuazioni dei bambini allattati al seno hanno un odore dolciastro che provocano meno frequentemente eritemi da pannolino.
> Previene le infezioni: gli anticorpi assunti dal latte materno rinforzano il sistema immunitario rendendo il bambino meno soggetto a raffreddori, otiti, infezioni delle vie aeree inferiori e altre patologie tipiche di un bambino nutrito artificialmente. Inoltre, di solito se si ammala guarisce prima e ha meno complicanze. L’allattamento al seno migliora la risposta immunitaria alla vaccinazione contro molte malattie (come tetano, difterite e poliomielite).
> Riduce i grassi: i neonati nutriti al seno spesso appaiono meno paffuti rispetto a quelli nutriti artificialmente. Questo accade perché il bambino allattato al seno quando è sazio di solito smette di succhiare, mentre un bambino allattato artificialmente continua di solito a succhiare finché il biberon è vuoto. Inoltre, come si diceva prima, il latte materno ha una quantità di calorie variabile: il latte ad inizio poppata è più calorico di quello a fine poppata. Le ricerche, ancora non definitive, suggeriscono che i vantaggi del minor ingrassamento dei bambini allattati al seno si protraggono per tutta la vita: ad esempio da adulti avranno livelli di colesterolo e pressione sanguigna più bassi.
> Stimola le funzioni cerebrali: sembra che l’allattamento al seno possa contribuire ad aumentare leggermente il QI ( quoziente intellettivo) di un bambino almeno fino ai quindici anni e forse anche nell’età adulta. Ciò si può collegare non solo agli acidi grassi (DHA) contenuti nel latte materno che contribuiscono allo sviluppo del cervello, ma anche alla stretta vicinanza e interazione madre/bambino che si crea durante l’allattamento e che promuove lo sviluppo intellettuale.
> Dà più soddisfazioni: il neonato può continuare a succhiare anche dopo che il seno si è completamente svuotato. La suzione non legata all’alimentazione è particolarmente utile se il bambino è stressato e ha bisogno di essere calmato. Un biberon vuoto non permette di continuare a succhiare.
> Rafforza la struttura della bocca: il movimento di suzione permette al bambino di esercitare mascelle, mandibola, gengive, denti (che compariranno più avanti) e palato, permettendo uno sviluppo orale ottimale e alcune competenze accessorie utili quando saranno spuntati i denti da latte. Inoltre, i bambini allattati al seno sono anche meno soggetti allo sviluppo di carie durante l’infanzia.
È VANTAGGIOSO ANCHE PER LA MAMMA E PER IL PAPÀ
> Facilità d’uso: facile da usare, pronto all’uso, pulito e sempre a temperatura ideale. Non finisce come il latte artificiale, non di deve acquistare o portare con sé, né ci sono biberon da lavare o riempire, polveri da mescolare e niente da scaldare. In qualunque posto vi troviate ( a letto, in strada, in spiaggia, in montagna) il bambino ha sempre a disposizione tutti il cibo di cui ha bisogno. Se necessario è anche possibile prendere il latte con un “tiralatte” così che il latte spremuto in precedenza, conservato in frigo o in congelatore, può essere dato successivamente col biberon.
> Risparmio economico: il latte materno è gratuito a differenza di quello artificiale che spesso è anche molto caro. Non si devono comprare accessori per prepararlo. Il bambino è meno soggetto allo sviluppo di malattie, comportando così anche un risparmio del costo delle cure mediche.
> Ristabilimento più rapido dopo il parto: favorisce il ritorno dell’utero alle dimensioni naturali che aveva prima della gravidanza (sono i crampi che si sentono durante i primi giorni dopo il parto, man mano che vostro figlio comincerà a succhiare); riduce il flusso di lochiazione (secrezione dopo il parto) più rapidamente attenuando le perdite ematiche. Aiuta, inoltre, a perdere i chili in più presenti dopo il parto, arrivando a bruciare circa 500 calorie al giorno. Infatti, alcuni di questi chili si erano depositati sotto forma di riserva proprio per produrre il latte, ed è quindi il momento di utilizzarli.
> Una certa protezione della gravidanza: in genere le madri che allattano non hanno ovulazioni e mestruazioni fino a quando i loro figli non assumono in modo significativo altri alimenti (latte artificiale o cibi solidi), spesso fino allo svezzamento e qualche volta anche mese dopo. Ciò ovviamente non significa che non si possa rimanere incinti, poiché l’ovulazione potrebbe avvenire subito dopo il parto, non si può sapere con sicurezza quando terminerà la protezione fornita.
> Benefici per la salute: rischio leggermente inferiore di contrarre un tumore all’utero, alle ovaie e al seno in fase premenopausa, ed è meno probabile la comparsa di artrite reumatoide o osteoporosi rispetto alle donne che non hanno mai allattato al seno.
> Periodi di riposo forzato: l’allattamento “costringe” a prendersi delle pause di riposo, fondamentali e di cui il corpo della puerpera ha proprio bisogno dopo il parto per rimettersi in forze.
> Poppate notturne meno complicate: la comodità del latte “subito pronto” semplifica la gestione delle poppate notturne riducendo lo stress dei genitori.
> Alla fine è più facile fare contemporaneamente più cose: quando si diventa più esperti, si riuscirà ad allattare con un braccio solo e questo permetterà di fare contemporaneamente più cose insieme come leggere un libro, guardare una mail ecc. Anche se soprattutto nei primissimi mesi è fondamentale il contatto oculare della madre, in modo da facilitare e permettere una maggiore sintonizzazione emotiva con il bambino.
> Forte legame madre-figlio: il contatto a pelle e il contatto visivo favorisce un legame madre-figlio più saldo. Inoltre, il momento dell’allattamento diventa anche un importante momento per la condivisione: ascoltare la voce della mamma, chiacchierare col proprio bambino, dire paroline dolci. Alcuni studi testimoniano come le donne che praticano l’allattamento al seno siano meno soggette allo sviluppo della depressione post-partum.
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica