Con il termine life skills si intendono l’insieme di abilità sociali, cognitive e personali che consentono di affrontare positivamente le richieste e le sfide che ci riserva la vita quotidiana.
La società in cui viviamo è in continua evoluzione, diventa ogni giorno sempre più complessa e per agire al suo interno è importante che i bambini sin da piccoli possano sviluppare una serie di competenze che li aiuteranno ad affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane che inevitabilmente incontreranno durante il loro percorso di crescita.
Le life skills sono una serie di abilità cognitive, emotive e relazionali utili per interfacciarsi con il mondo, sia sul piano individuale sia relazionale.
Le life skills, oltre ad influenzare il modo in cui gli altri vedono il bambino dall’esterno, aiutano a costruire la rappresentazione di se stessi, favorendo autostima, fiducia in sé e autoconsapevolezza, cioè essere consapevoli di cosa si sa fare.
La Carta di Ottawa è un importante documento elaborato durante la Prima Conferenza Internazionale sulla Promozione della salute, riunita in Canada nel 1986. In questo documento l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che le life skills sono fondamentali per promuovere il benessere mentale di tutti.
Un individuo raggiunge il benessere psicofisico e sociale quando è in grado di soddisfare i propri bisogni, di cambiare una situazione, fare fronte ai problemi, di esprimere le proprie abilità e potenzialità e di sentirsi libero di scegliere uno stile di vita sano ed equilibrato.
L’intelligenza da sola non garantisce né successo, né equilibrio psicologico, né relazioni stabili, né la felicità di un individuo. Come dimostrano diversi studi e ricerche internazionali, infatti, la valutazione del quoziente intellettivo, seppure utile per identificare i punti di forza e punti di debolezza di una persona in varie arie cognitive, da sola non è in grado di garantire un adeguato adattamento emotivo e socio-relazionale.
L’idea che un alto quoziente intellettivo sia sufficiente al successo (in senso ampio) nella vita di un individuo si è rivelata totalmente errata. Ecco perché nel 1993 l’OMS diffonde il documento “Life skills and education in schools”, in cui indica 10 competenze fondamentali per l’interazione dell’individuo con se stesso e all’interno della società.
La salute fisica e mentale non può più essere vista come una risorsa la cui tutela è affidata esclusivamente al settore sanitario, ma richiede di essere promossa da tutti gli individui e in ogni ambito della società, privilegiando quegli aspetti che si rivelano, grazie alla nuova visione, particolarmente significativi nella costruzione sociale della realtà. Tra gli aspetti psico-sociali dell’ambiente in cui si vive rientrano soprattutto le influenze della famiglia di origine, della scuola, del lavoro, ecc., tutti fattori rilevanti nel determinare quanto i giovani cittadini saranno in grado di sviluppare conoscenze, capacità e attitudini che permetteranno loro di promuovere il proprio potenziale di salute e benessere.
Il potenziamento delle Life skills ha come obiettivo quello di facilitare, durante il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, lo sviluppo delle competenze (skills) emozionali e relazionali necessarie per gestire efficacemente le proprie relazioni interpersonali.
Il potenziamento delle Life skills, non può essere mai e in alcun caso considerato come un intervento in “emergenza”, ovvero quando sono presenti manifesti comportamenti problema, con l’obiettivo poco realistico di contenere quel bambino oramai ritenuto dai genitori ingestibile. Se il potenziamento delle Life skills venisse attuato in queste circostanze, senza aver prima fatto un percorso psicologico adeguato, l’intervento in tal modo sarebbe già condannano a risultati modesti, se non nulli.
Un intervento sul potenziamento delle Life skills ha l’obiettivo di essere un importantissimo intervento di prevenzione, che come tutti i programmi di prevenzione per funzionare veramente ha bisogno di essere svolto sulla base di premesse diverse.
Quando si parla di “life skills” ci si riferisce a ben dieci competenze specifiche che tutti possono imparare. Ecco le 10 competenze fondamentali individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):
- Decision making (saper prendere decisioni): è la capacità di affrontare le decisioni in modo consapevole e costruttivo, valutando le diverse possibilità e conseguenze che ne possano derivare.
- Problem solving: è la capacità di affrontare problemi di diversa natura, individuando soluzioni efficaci, che tengano presenti il contesto e le persone coinvolte.
- Pensiero creativo: è la capacità di esplorare le alternative possibili e di avere idee originali per trovare soluzioni, andando oltre la propria esperienza diretta. Questa competenza contribuisce a saper prendere decisioni e a saper risolvere i problemi.
- Pensiero critico: è la capacità di analizzare le informazioni e le esperienze in modo oggettivo, di superare i pregiudizi e di riconoscere i fattori che influenzano pensieri e comportamenti.
- Comunicazione efficace: è la capacità che permette di comunicare idee, sentimenti, opinioni e desideri, ascoltando e comprendendo quelli degli altri. Include sia il saper ascoltare, sia il sapersi esprimere in modo appropriato in base alla situazione e alle persone a cui ci si rivolge, con le parole, ma anche attraverso la postura e le espressioni del viso.
- Relazioni efficaci: è la capacità di stabilire e mantenere relazioni di qualsiasi natura con le altre persone, senza prevaricazioni e sottomissioni. È anche utile per comprendere se una relazione non porta benessere e interromperla nel modo più costruttivo.
- Autoconsapevolezza di Sé: è la capacità di conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri punti di forza, gusti e desideri, ma anche il proprio corpo. Può aiutarci a comprendere quando si è stressati o ci si sente sotto pressione. È utile nella comunicazione e nelle relazioni interpersonali e per sviluppare empatia per gli altri.
- Empatia: è la capacità di immaginare com’è la vita di un’altra persona e di capire come si sente, mettendosi nei suoi panni. È importante per comprendere e accettare gli altri e per migliorare la relazione con loro.
- Gestione delle emozioni: è la capacità di riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri, di capire come influenzano il comportamento e di essere in grado di affrontarle senza farsi travolgere o trasportare.
- Gestione dello stress: è la capacità di riconoscere le fonti di stress, capire come questo possa avere un’influenza e agire in un modo che si possa essere aiutati a limitarlo, intervenendo sull’ambiente o su se stessi.
L’acquisizione di tali competenze costituisce il presupposto indispensabile per promuovere il benessere personale e sociale, per stabilire relazioni efficaci, per prevenire comportamenti a rischio nel campo della salute.
L’intervento di potenziamento delle Life skills viene effettuato attraverso una metodologia di tipo attivo, nella quale il bambino/adolescente è invitato non solo a conoscere le competenze e le abilità richieste, ma a sperimentarle direttamente attraverso giochi, attività e stimoli che permettono di applicarle direttamente in situazioni, per meglio comprenderle e verificarne l’efficacia.
Ormai è assolutamente chiaro che le qualità cognitive, intellettive, psicologiche, comportamentali, emotive e relazionali di ogni individuo nascono e si strutturano nella primissima infanzia o, più precisamente, nelle interazioni e nelle stimolazioni alle quali il bambino è esposto nei primi cinque anni di vita.
Ciò che accade in questo periodo critico modifica in modo permanente lo sviluppo cognitivo dei bambini, determinando potentemente la loro crescita e la qualità che potranno esprimere una volta adulti. L’intervento di potenziamento delle life skills che si propone, indirizzato a bambini e adolescenti, permette di acquisire le competenze necessarie previste dall’OMS.
Nel percorso di crescita del bambino, conoscenza, esperienza ed emozione non sono da intendersi separate, ma si mescolano, interagiscono e si rafforzano a vicenda.
Un bambino interiormente equilibrato e con una buona capacità di gestione emotiva sarà maggiormente spinto all’esplorazione, all’acquisizione di competenze, a mettersi alla prova in situazioni sempre nuove e a raggiungere obiettivi sempre più importanti. In mancanza di emozione, sia essa positiva o negativa, nessun processo cognitivo viene attivato e – di conseguenza – nessuna azione, apprendimento o comportamento possono essere messi in atto.
Ecco perché un intervento sul potenziamento delle life skills diventa un percorso fondamentale per sostenere le tappe dello sviluppo del bambino e/o dell’adolescente, in grado di fornire strumenti pratici, facilmente utilizzabili nella vita quotidiana fondamentali per la crescita.
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica
Bibliografia:
- B. Franco, “Life skills per i più piccoli”, Gribaudo editore, Milano, 2022.
- P. Marmocchi, C. Dall’Aglio, M. Zannini, “Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità”, Centro Studi Erickson editore, Trento, 2004.