L’impatto del divorzio e della separazione sui propri figli: come sostenere il benessere emotivo

Il Divorzio e la Separazione: Una Tempesta Emotiva per minore

Il divorzio o la separazione dei genitori rappresenta uno degli eventi più stressanti nella vita di un bambino. Anche se la decisione di separarsi può essere l’opzione migliore per risolvere conflitti coniugali insostenibili, le ripercussioni emotive sui figli sono significative. 

Il divorzio o la separazione dei genitori può essere un evento traumatico per i bambini, con conseguenze emotive e comportamentali di lunga durata. Anche se il divorzio è a volte la soluzione migliore per una relazione coniugale conflittuale, i bambini spesso faticano a comprendere e a elaborare questo cambiamento. I bambini, a qualsiasi età, possono sperimentare una vasta gamma di emozioni, tra cui confusione, rabbia, tristezza e senso di abbandono. È importante che i genitori siano consapevoli di questi effetti e sappiano come gestire la transizione in modo che il bambino si senta sostenuto e amato, nonostante il cambiamento nella struttura familiare.

Questo articolo esplora come il trauma del divorzio può influire sui bambini, quali sono i principali sintomi e disturbi del comportamento che possono emergere, e come i genitori possono aiutare a rendere questa transizione meno dolorosa.

I Sintomi e i Disturbi del Comportamento nei Bambini

I bambini che vivono in un contesto di tensione, sia esplicita che sommersa, possono sviluppare una serie di disturbi del comportamento legati al trauma del divorzio. La tensione costante tra i genitori, il conflitto non risolto o i litigi esplosivi influenzano profondamente il benessere emotivo del bambino. 

I sintomi più comuni presenti nel bambino includono:

  • Ansia e preoccupazione eccessiva: il bambino può sviluppare paure irrazionali legate alla separazione o alla possibilità di perdere ulteriormente il contatto con uno dei genitori.
  • Depressione: sentimenti di tristezza profonda, apatia, e perdita di interesse nelle attività quotidiane possono emergere in risposta alla sensazione di abbandono o perdita.
  • Comportamenti regressivi: alcuni bambini possono ritornare a fasi di sviluppo precedenti, come l’enuresi notturna, il succhiarsi il pollice o il bisogno di maggiore vicinanza fisica con i genitori.
  • Agitazione e rabbia: i bambini possono esprimere la loro frustrazione con scoppi d’ira, ribellione, o comportamenti distruttivi. La rabbia è spesso una manifestazione della difficoltà nel comprendere e accettare la separazione.
  • Problemi di concentrazione e rendimento scolastico: la difficoltà a gestire il cambiamento familiare può riflettersi in un calo del rendimento scolastico, disattenzione e problemi a completare i compiti.

I disturbi del comportamento che possono emergere includono:

  • Comportamenti esternalizzanti: il bambino potrebbe manifestare atteggiamenti aggressivi, ribelli o comportamenti antisociali. Questi sono sintomi di una sofferenza interiore che non riesce a essere espressa in modo adeguato.
  • Comportamenti internalizzanti: al contrario, alcuni bambini possono diventare estremamente introversi, evitare i contatti sociali e mostrare un progressivo isolamento.
  • Disturbi somatici: Mal di testa, dolori addominali o altri disturbi fisici senza una causa medica apparente possono essere segnali che il bambino sta somatizzando lo stress emotivo derivante dal conflitto genitoriale.

Come parlare del divorzio: comunicare con Chiarezza e Sensibilità

Uno degli aspetti più difficili per i genitori è come comunicare al bambino la decisione di separarsi. Spesso, i genitori cercano di proteggere i figli nascondendo la realtà o procrastinando il discorso, pensando che mantenerli all’oscuro possa ridurre il loro dolore. Tuttavia, i bambini sono estremamente sensibili all’ambiente familiare e spesso intuiscono i conflitti molto prima che i genitori ne parlino apertamente e nascondere la verità potrebbe solo aumentare il loro senso di confusione e insicurezza. Anche se difficile, è importante spiegare al bambino la situazione in modo chiaro e appropriato alla sua età. Usare un linguaggio semplice, evitando dettagli conflittuali e rassicurando il bambino che entrambi i genitori continueranno ad amarlo incondizionatamente, è essenziale per evitare che il bambino si senta in qualche modo responsabile della separazione.

 Il rischio di non parlare chiaramente è che il bambino si senta non considerato o addirittura escluso da un processo che inevitabilmente cambierà la sua vita.

È fondamentale essere onesti con il bambino, spiegando la situazione in modo chiaro, semplice e appropriato all’età. Ad esempio, per i bambini più piccoli, si può usare un linguaggio semplice come: “Mamma e papà hanno deciso di vivere in case diverse perché non vanno più d’accordo, ma entrambi ti amano moltissimo e questo non cambierà mai”. I bambini più grandi possono capire concetti più complessi e potrebbero voler porre domande. In ogni caso, è importante sottolineare che il bambino non è in alcun modo responsabile della separazione, e che entrambi i genitori saranno sempre presenti per lui.

Mantenere un Rapporto Collaborativo tra i Genitori

Uno degli errori più dannosi che i genitori possono commettere durante il divorzio è parlare male dell’altro genitore o coinvolgere il bambino nei conflitti. Questo non solo danneggia il rapporto del bambino con entrambi i genitori, ma lo porta a sentirsi diviso tra due figure che ama. I bambini hanno bisogno di vedere i genitori collaborare, anche se la relazione coniugale è finita. Questo li aiuta a sentirsi sicuri e protetti, riducendo il loro livello di ansia e stress.

Mantenere una sana collaborazione è una delle sfide principali durante il divorzio, soprattutto quando i sentimenti di rabbia e delusione sono ancora freschi. Tuttavia, è essenziale che i genitori evitino di parlare male l’uno dell’altro davanti al bambino. Il bambino ha bisogno di sentire che entrambi i genitori lo amano e lo rispettano, anche se la relazione coniugale è finita. Mettere il bambino in mezzo a conflitti, screditando l’altro genitore, non solo lo fa sentire diviso tra le due figure più importanti della sua vita, ma può anche creare confusione e senso di colpa.

Quando i genitori parlano male l’uno dell’altro, il bambino può sentirsi costretto a prendere le parti di uno dei due, alimentando sentimenti di conflitto di lealtà e danneggiando il legame affettivo con entrambi. Al contrario, promuovere una comunicazione rispettosa e collaborativa permette al bambino di mantenere una relazione sana con entrambi i genitori e di sentirsi sicuro anche durante la transizione.

Il Bambino Intuisce il Conflitto: L’Importanza di Non Mantenere Segreti

Molti genitori pensano che il bambino non si renda conto dei conflitti all’interno della coppia, ma spesso è l’opposto. I bambini sono altamente percettivi e possono captare tensioni, silenzi e gesti tra i genitori, anche se non vengono esplicitamente discussi. Mantenere il segreto o nascondere la verità sulla separazione può far sentire il bambino trascurato, non amato o non abbastanza importante da essere informato.

Se il bambino non riceve spiegazioni chiare, può cercare di colmare il vuoto con proprie interpretazioni, spesso errate, come pensare di essere la causa del divorzio o che i genitori non lo vogliano più bene. La chiarezza e la trasparenza, accompagnate da rassicurazioni costanti, sono quindi essenziali per evitare che il bambino si senta smarrito o non considerato durante questo periodo turbolento.

Suggerimenti Pratici per i Genitori: Come Gestire il Divorzio in Modo Positivo

  1. Parlate insieme al bambino: se possibile, i genitori dovrebbero informare il bambino insieme, mostrando un fronte unito. Questo dimostra che, nonostante le difficoltà, sono ancora entrambi presenti e impegnati nel prendersi cura di lui.
  2. Usate un linguaggio semplice e chiaro: spiegate la situazione senza entrare nei dettagli conflittuali. Siate onesti, ma adattate il messaggio all’età del bambino.
  3. Rispondete alle domande: lasciate che il bambino faccia domande e rispondete con calma e onestà. Rassicurate continuamente che la separazione non cambierà l’amore che provate per lui.
  4. Non coinvolgete il bambino nei conflitti: evitate di usarlo come intermediario o di chiedere informazioni sull’altro genitore. Non esprimete rabbia o disprezzo verso l’altro genitore davanti al bambino.
  5. Mantenete la routine il più stabile possibile: la prevedibilità dà al bambino una sensazione di sicurezza. Mantenete gli orari scolastici, le attività extrascolastiche e le relazioni sociali quanto più stabili possibile.

Suggerimenti per Genitori con un Bambino in Fase Pre-Verbale o Pre-scolastica

Quando il divorzio o la separazione avviene durante la fase pre-verbale o prescolastica, i bambini possono non essere in grado di comprendere a pieno la situazione, ma percepiscono comunque i cambiamenti nell’ambiente familiare e le emozioni dei genitori. È importante affrontare la transizione con particolare attenzione al benessere emotivo del bambino.

Ecco alcuni suggerimenti per gestire questa delicata fase:

  1. Creare sicurezza e routine stabile: i bambini piccoli traggono conforto da abitudini prevedibili e costanti. Mantenere le stesse routine quotidiane, come i pasti, il sonno e i momenti di gioco, può aiutare il bambino a sentirsi sicuro nonostante il cambiamento familiare. La coerenza tra le case dei genitori, laddove possibile, è cruciale.
  2. Utilizzare un linguaggio semplice: anche se il bambino non ha piena capacità verbale, è importante spiegare cosa sta succedendo in termini semplici. Per esempio, si può dire: “Mamma e papà vivranno in case diverse, ma ti vogliamo bene tanto tanto e saremo sempre qui per te.” I bambini a questa età potrebbero non comprendere concetti complessi, ma capiscono il tono e il sentimento di rassicurazione.
  3. Riconoscere e rispondere ai segnali emotivi: i bambini piccoli esprimono il loro disagio attraverso comportamenti regressivi (ad esempio, tornare a succhiare il pollice, pianti frequenti, disturbi del sonno) o maggiore irritabilità. Prestate attenzione a questi segnali e offrite conforto attraverso abbracci, vicinanza fisica e parole rassicuranti.
  4. Evitate la tensione davanti al bambino: anche se il bambino è molto piccolo, può percepire tensioni e conflitti tra i genitori. Evitate di discutere o esprimere rabbia davanti a lui, poiché questo potrebbe generare ansia e insicurezza.
  5. Offrire vicinanza fisica: i bambini in questa fase di sviluppo trovano conforto nel contatto fisico. Abbracci, coccole e momenti di gioco insieme possono aiutare a trasmettere un senso di sicurezza e amore, anche quando non capiscono pienamente cosa sta accadendo.

Suggerimenti per Genitori con un Bambino in Età Scolare

Quando il bambino è in età scolare, anche se piccolo, ha una maggiore capacità di comprendere il mondo intorno a lui. Tuttavia, può essere confuso o angosciato di fronte a cambiamenti drastici come la separazione dei genitori. In questa fascia di età, il bambino può iniziare a esprimere apertamente sentimenti di rabbia, tristezza o paura. Ecco alcuni suggerimenti per gestire la situazione:

  1. Spiegare la situazione con chiarezza e semplicità: i bambini di questa età hanno bisogno di una spiegazione diretta, ma non troppo dettagliata. Usate parole semplici e appropriate, come: “Mamma e papà hanno deciso di vivere in case diverse, ma entrambi ti amiamo tanto e continueremo a prenderci cura di te”. Evitate di entrare nei dettagli del conflitto o dei problemi personali tra i genitori. Se un bambino chiede perché i genitori si sono lasciati, è importante rispondere in modo onesto, ma mantenendo la risposta semplice e adatta alla sua età, evitando di entrare nei dettagli complessi o conflittuali della relazione. L’obiettivo è fornire una spiegazione che dia al bambino un senso di chiarezza, senza però farlo sentire sopraffatto dalle dinamiche adulte. Una possibile risposta potrebbe essere: “Mamma e papà non vanno più d’accordo come prima. Abbiamo cercato di risolvere i nostri problemi, ma alla fine abbiamo deciso che vivere in case separate è la cosa migliore per tutti. Anche se non vivremo più insieme, ti vogliamo bene tantissimo e continueremo sempre a prenderci cura di te”. Questa spiegazione comunica il concetto principale senza incolpare l’altro genitore o coinvolgere il bambino nei dettagli emotivi o personali che potrebbero causare ansia o confusione. È importante rassicurare il bambino sul fatto che il divorzio non è colpa sua e che entrambi i genitori rimarranno presenti nella sua vita. Se il bambino insiste nel chiedere ulteriori dettagli, potete ribadire con calma che alcuni problemi sono tra adulti e non riguardano direttamente lui, mantenendo il focus sul messaggio di amore e stabilità.
  2. Rispondere alle domande con onestà: i bambini di questa età possono avere molte domande sulla separazione, alcune delle quali possono essere difficili da affrontare. Rispondete con onestà, rassicurando il bambino che la separazione non è colpa sua e che entrambi i genitori saranno sempre presenti nella sua vita.
  3. Rassicurare sulla stabilità dell’amore: i bambini possono temere che il divorzio possa significare che non saranno più amati. È importante rassicurarli costantemente che il vostro amore per loro non cambierà e che continuerete a essere presenti, anche se le circostanze familiari sono cambiate.
  4. Osservare segnali di disagio: in questa età, i bambini possono manifestare il loro stress attraverso cambiamenti nel comportamento, come difficoltà di concentrazione a scuola, regressione in certi comportamenti, disturbi del sonno o un aumento di ansia. È importante prestare attenzione a questi segnali e intervenire con dolcezza e pazienza.
  5. Sostegno emotivo e sicurezza: date al bambino la possibilità di esprimere le sue emozioni. Offrite un ambiente sicuro dove possa sentirsi libero di parlare, piangere o esprimere la sua tristezza. Evitate di minimizzare i suoi sentimenti e incoraggiatelo a condividere con voi ciò che sente.
  6. Mantenere un approccio collaborativo tra i genitori: i bambini in età scolare osservano e apprendono dai genitori come gestire i conflitti. È fondamentale che i genitori mantengano un approccio collaborativo e rispettoso, evitando discussioni o disaccordi davanti al bambino. Questo dà al bambino un senso di sicurezza e lo aiuta a comprendere che, nonostante il cambiamento, entrambi i genitori lavorano insieme per il suo benessere.

In questa fase, i bambini hanno già sviluppato relazioni sociali con amici e insegnanti, quindi è importante mantenere la loro routine scolastica il più stabile possibile e assicurarsi che continuino a partecipare alle loro attività quotidiane.

Suggerimenti per Genitori con un Figlio Adolescente

L’adolescenza è già di per sé un periodo di cambiamenti intensi e complessi, sia sul piano emotivo che fisico. Se un divorzio o una separazione avviene durante questa fase, l’impatto può essere particolarmente difficile da gestire. Gli adolescenti sono più consapevoli rispetto ai bambini delle dinamiche familiari e possono esprimere la loro sofferenza in modo diverso, come attraverso ribellione, isolamento o calo del rendimento scolastico. 

Ecco alcuni suggerimenti per i genitori di adolescenti che affrontano una separazione:

  1. Riconoscere la loro maturità emotiva: gli adolescenti, pur avendo più strumenti per comprendere la situazione, hanno bisogno di sentirsi coinvolti nel processo in modo maturo. Evitate di minimizzare o nascondere la realtà; parlate con loro apertamente della separazione, rispondendo alle loro domande e affrontando insieme le sfide che si presentano.
  2. Rispetto per la loro indipendenza: sebbene gli adolescenti cerchino di affermare la loro indipendenza, è importante che non siano costretti a scegliere tra i genitori o a prendersi eccessive responsabilità emotive. Evitate di trattarli come confidenti o di caricarli con i vostri problemi, poiché ciò può generare conflitti di lealtà e sentimenti di colpa.
  3. Favorire il dialogo: gli adolescenti tendono spesso a chiudersi o a minimizzare le proprie emozioni. È fondamentale incoraggiare il dialogo senza forzarli. Mostrate disponibilità ad ascoltarli e a discutere di ciò che provano, anche se non sempre lo esprimono immediatamente. Potete usare frasi come: “Capisco che questo è un momento difficile, e se vuoi parlarne, sono qui per ascoltarti”.
  4. Mantenere confini stabili: in un periodo in cui gli adolescenti mettono alla prova i limiti, mantenere confini e regole familiari è fondamentale per il loro senso di sicurezza. Nonostante la separazione, cercate di non allentare troppo la disciplina o di permettere eccessivi cambiamenti nelle loro abitudini.
  5. Monitorare segnali di disagio: alcuni segnali di disagio, come irritabilità, comportamenti rischiosi, cambiamenti drastici nel gruppo di amici o abuso di sostanze, potrebbero essere segnali che il divorzio sta avendo un impatto emotivo significativo. In questi casi, è utile considerare il supporto di uno psicoterapeuta per aiutare l’adolescente a elaborare le proprie emozioni.
  6. Collaborazione tra i genitori: anche se le relazioni tra gli ex-partner possono essere tese, è essenziale che gli adolescenti vedano che entrambi i genitori collaborano per il loro bene. Evitate discussioni davanti a loro e cercate di risolvere i conflitti in modo costruttivo e lontano dai loro occhi.

L’adolescente ha bisogno di sentirsi ascoltato e rispettato nel suo percorso verso l’indipendenza, senza essere coinvolto nei conflitti tra i genitori. Con il giusto sostegno e una comunicazione aperta, anche gli adolescenti possono affrontare il divorzio con resilienza.

I Conflitti Non Risolti e il Rischio di Traumi a Lungo Termine: L’Impatto sull’Adolescenza e sui Disturbi del Neurosviluppo

I conflitti familiari non affrontati e risolti adeguatamente, come un divorzio o una separazione, possono trasformarsi in traumi che si manifestano anche anni dopo l’evento scatenante. Ad esempio, un divorzio avvenuto quando il bambino aveva due anni, in cui non c’è stata una buona collaborazione tra i genitori, potrebbe “presentare il conto” durante l’adolescenza, un periodo di per sé complesso e delicato. In questa fase, caratterizzata da cambiamenti fisici ed emotivi intensi, i traumi non risolti possono emergere sotto forma di difficoltà comportamentali, rabbia repressa, ansia o problemi di relazione. L’adolescente può ritrovarsi a rivivere, seppur inconsciamente, le tensioni vissute durante la prima infanzia, manifestando difficoltà di regolazione emotiva che erano state apparentemente superate.

Questo rischio è ulteriormente aggravato laddove il bambino presenti disturbi del neurosviluppo, come l’ADHD, o una disregolazione emotiva legata a disturbi come il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) o particolari tratti temperamentali. Questi fattori, non solo complicano ulteriormente il quadro emotivo e comportamentale del bambino, ma tendono anche a esacerbare lo stress genitoriale, contribuendo a volte alla separazione stessa. Un esempio tipico è quello in cui un genitore riconosce la problematica del figlio e cerca aiuto, mentre l’altro minimizza o nega l’esistenza del problema, portando a un conflitto irrisolvibile all’interno della coppia. In questi casi, la mancata gestione delle problematiche del bambino non solo aggrava il suo malessere, ma può rendere ancora più difficile la collaborazione tra i genitori dopo la separazione, creando un circolo vizioso che peggiora la situazione del bambino nel lungo termine.

Quando Ricorrere alla Psicoterapia per il proprio figlio e al Sostegno Genitoriale

Nonostante tutti gli sforzi per rendere la separazione il meno traumatica possibile, alcuni bambini possono comunque avere difficoltà ad affrontare l’impatto emotivo del divorzio. Se il bambino manifesta segni di ansia, depressione, difficoltà a scuola, o cambiamenti drastici nel comportamento, potrebbe essere utile considerare un percorso di psicoterapia. Il terapeuta può aiutare il bambino a elaborare i sentimenti di tristezza, rabbia o confusione e a sviluppare strategie per affrontare la nuova realtà familiare. Oppure lavorare, a distanza di anni dal divorzio, su tutti i trigger e i traumi non ancora elaborati. 

Parallelamente, può essere molto utile per i genitori intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità. Questo tipo di intervento aiuta i genitori a comprendere meglio le esigenze emotive dei loro figli e a gestire il loro nuovo ruolo di co-genitori in modo sano ed equilibrato. Un supporto psicoterapeutico per i genitori è particolarmente importante per coloro che faticano a gestire i propri conflitti o che si trovano in difficoltà nell’affrontare il proprio dolore personale mentre cercano di prendersi cura dei bisogni dei loro figli.

Il divorzio e la separazione sono eventi che inevitabilmente provocano un impatto profondo sui bambini. Tuttavia, i genitori con una comunicazione aperta, rispettosa e orientata al benessere del bambino, anche supportati dall’aiuto di uno psicoterapeuta adeguatamente formato nella gestione di queste dinamiche come un terapeuta ad orientamento familiare-sistemico-relazionale, possono fare molto per rendere questa transizione meno traumatica. Offrendo sostegno emotivo e garantendo al bambino che l’amore di entrambi rimarrà invariato, si può contribuire a far sì che il bambino affronti la separazione con maggior resilienza. E quando necessario, la psicoterapia per il bambino e il sostegno genitoriale possono rappresentare risorse fondamentali per favorire un adattamento positivo e il benessere emotivo di tutti i membri della famiglia.

Articolo curato da:

Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Bibliografia:

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  • Siegel, D. J. (2012). La mente relazionale: neurobiologia dell’esperienza interpersonale. Raffaello Cortina Editore.
  • Minuchin, S. (1974). Families and Family Therapy. Harvard University Press.

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