Mindfulness nei disturbi del comportamento: un percorso di consapevolezza per bambini e adolescenti

La Mindfulness per i disturbi del comportamento: Un aiuto concreto

La mindfulness è sempre più utilizzata come strumento per supportare i bambini che presentano disturbi del comportamento, come il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) e altri disturbi legati all’autoregolazione emotiva e comportamentale come i vari disturbi del controllo degli impulsi (DCI).

I bambini che soffrono di questi disturbi affrontano quotidianamente difficoltà che si manifestano attraverso l’incapacità di adattarsi ai diversi contesti della loro vita, causando impatti negativi sul funzionamento cognitivo, sulle relazioni sociali e sull’organizzazione della loro personalità.

Questi bambini presentano deficit neuropsicologici che riguardano principalmente le funzioni esecutive: pianificazione, inibizione delle risposte inappropriate, controllo degli impulsi, previsione delle conseguenze delle azioni e comprensione delle informazioni sociali. Questa serie di difficoltà li porta a comportarsi in maniera dissonante rispetto agli stimoli ricevuti, creando incomprensioni nelle relazioni sociali e nei contesti educativi.

L’importanza della regolazione emotiva

La regolazione emotiva è un processo fondamentale che consente al bambino di monitorare, comprendere e modificare le proprie reazioni emotive, adattandole al contesto. Questo percorso inizia durante l’infanzia e si perfeziona durante l’adolescenza, grazie alle interazioni con figure di riferimento come genitori, insegnanti e coetanei. Tuttavia, per i bambini con disturbi del comportamento, fermarsi a riflettere sulle proprie emozioni, etichettarle e regolarle può risultare estremamente difficile.

Questi bambini spesso passano da un’emozione all’altra troppo rapidamente o troppo lentamente, esprimendo le loro emozioni in modo inappropriato e impulsivo, senza considerare le norme sociali. L’impulsività e la difficoltà a tollerare emozioni intense come frustrazione o rabbia li porta spesso a mettere in atto strategie disfunzionali, come l’evitamento o esplosioni di aggressività.

La mindfulness come strumento per la regolazione emotiva

La pratica della mindfulness aiuta i bambini a fermarsi prima di agire, promuovendo una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. Non si tratta di cercare di cambiare le loro difficoltà, ma di avvicinarsi a esse con un atteggiamento di accettazione e presenza. Questo approccio consente loro di osservare le proprie emozioni senza esserne travolti, imparando a scegliere la risposta più adeguata.

La mindfulness agisce sulle capacità di regolazione emotiva e comportamentale, favorendo una maggiore consapevolezza dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni fisiche. I bambini imparano a vivere nel presente senza essere sopraffatti da previsioni negative o sentimenti di inefficacia legati al passato.

L’importanza di un approccio multimodale

Gli studi dimostrano che un approccio terapeutico multimodale, che integri interventi psicoeducativi e psicoterapeutici, sia individuali che di gruppo, può essere estremamente efficace per i bambini con disturbi del comportamento. Questi interventi possono essere combinati con programmi di parent training, che aiutano i genitori a comprendere meglio le difficoltà dei loro figli e a migliorare la qualità delle interazioni familiari.

Un altro aspetto importante è la complementarità tra interventi farmacologici e non farmacologici, specialmente per bambini con diagnosi di ADHD o disturbi del controllo degli impulsi (Masi et al., 2016). La mindfulness può essere integrata in questi percorsi terapeutici per aiutare i bambini a sviluppare capacità di autoregolazione emotiva e cognitiva.

Mindfulness e neuroscienze: il supporto della scienza

La pratica della mindfulness ha dimostrato di poter migliorare le funzioni esecutive, influenzando positivamente le aree del cervello coinvolte nella regolazione emotiva e nel controllo cognitivo. Studi neuroscientifici hanno evidenziato che la mindfulness aumenta l’attivazione delle cortecce prefrontali dorsomediale e dorsolaterale, aree fondamentali per la pianificazione, il ragionamento e la regolazione delle emozioni (Davidson et al., 2012). Inoltre, la mindfulness riduce la reattività dell’amigdala, la regione del cervello associata alle risposte di paura e stress, contribuendo a migliorare la gestione delle emozioni negative.

Gli effetti positivi della mindfulness non si limitano alla regolazione emotiva: questa pratica aiuta anche a ridurre la ruminazione mentale e a migliorare il focus, fattori critici per i bambini con disturbi del comportamento, che spesso faticano a mantenere l’attenzione e a controllare i pensieri ricorrenti.

L’impatto dello stress sui bambini e l’importanza della mindfulness

I bambini di oggi sono spesso esposti a livelli elevati di stress, tanto che alcuni studiosi definiscono la nostra epoca come “Generation Stress”. Lo stress prolungato può avere effetti collaterali significativi sul loro benessere, come sbalzi d’umore, problemi di concentrazione, disturbi del sonno e dell’alimentazione, fino a veri e propri disturbi psicologici come depressione e ansia.

La mindfulness può essere un potente antidoto a questo stress. Spesso erroneamente associata solo agli adulti, la mindfulness è altrettanto utile per i bambini e gli adolescenti, che necessitano di spazi di silenzio, di una minore esposizione agli stimoli e di maggiore capacità di ascoltarsi. La pratica regolare della mindfulness contribuisce a ridurre i livelli di stress e a promuovere la consapevolezza di sé, prevenendo molte delle problematiche psicologiche legate allo stress.

I Quattro Livelli della Mindfulness

I quattro livelli della pratica mindfulness per bambini e adolescenti rappresentano un percorso graduale che accompagna il bambino nello sviluppo della consapevolezza.

Il primo livello si concentra sulla consapevolezza dell’ambiente esterno, ossia l’abilità di osservare e prestare attenzione a ciò che ci circonda, senza fretta e con curiosità.

Il secondo livello si focalizza sulla consapevolezza del corpo, aiutando il bambino a riconoscere le proprie sensazioni fisiche, come il respiro o il movimento, e a sviluppare una maggiore connessione con il proprio corpo.

Il terzo livello riguarda la consapevolezza del movimento, insegnando a prestare attenzione ai gesti e alle azioni quotidiane, come camminare o allungarsi, rendendoli consapevoli e intenzionali.

Infine, il quarto livello si concentra sulla consapevolezza dei pensieri e delle emozioni, guidando i bambini a osservare i propri pensieri ed emozioni senza esserne sopraffatti, imparando a riconoscerli, etichettarli e gestirli in modo più sano e adattivo.

Questi quattro livelli consentono di costruire progressivamente la consapevolezza, facilitando una regolazione emotiva più efficace e un miglior equilibrio psicologico.

Esercizi di mindfulness per diverse fasce d’età

Ora che abbiamo esplorato i quattro livelli della mindfulness, iniziamo con alcuni esercizi che riguardano i primi due livelli: la consapevolezza dell’ambiente esterno e la consapevolezza del corpo. Questi esercizi aiutano i bambini, gli adolescenti e i genitori a focalizzare l’attenzione su ciò che li circonda e a sviluppare una maggiore connessione con il proprio corpo. Proporre queste attività con regolarità consente di introdurre i bambini alla pratica della mindfulness in modo graduale, favorendo un’esperienza di calma e presenza che li aiuterà a gestire meglio le emozioni e il comportamento.

Fascia d’età: 2-3 anni:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Osservare i colori: porta il bambino in un ambiente naturale o nella stanza di casa. Chiedigli di indicare con calma i colori che vede intorno a lui, uno alla volta. Aiutalo a nominare i colori e a soffermarsi qualche secondo su ogni oggetto.
    • Suoni della natura: se possibile, portalo all’aperto. Invitalo a chiudere gli occhi e ascoltare i suoni intorno a lui, come il vento o gli uccellini. Alla fine, potete discutere su cosa ha ascoltato.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Respiro della rana: chiedi al bambino di imitare una rana, respirando profondamente e saltando lentamente. Aiutalo a coordinare il respiro con il movimento.
    • Giochiamo con le mani: invitalo a concentrarsi sul movimento delle sue mani, facendogli battere le mani dolcemente insieme o aprendo e chiudendo le dita lentamente.

Fascia d’età: 4-6 anni:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Il gioco degli odori: presenta al bambino oggetti che emettono un odore (frutta, spezie). Chiedi di chiudere gli occhi, annusare e descrivere il profumo.
    • Che suono è?: fagli ascoltare suoni diversi (un cucchiaino, la pioggia, le mani che battono) e chiedigli di indovinare la fonte del suono e descriverne il ritmo o l’intensità.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Il respiro del fiore: invita il bambino a immaginare di tenere un fiore nelle mani, annusandolo lentamente mentre inspira e soffiando via delicatamente mentre espira.
    • Le mani magiche: fagli mettere le mani davanti a sé, concentrandosi su come si muovono lentamente, descrivendo la sensazione di aprirle e chiuderle.

Fascia d’età: 7-9 anni:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Camminata silenziosa: invita il bambino a camminare in cerchio in modo lento e silenzioso, concentrandosi sul suono dei suoi passi e sul contatto dei piedi con il suolo.
    • Il gioco dei dettagli: chiedi al bambino di osservare attentamente un oggetto della natura (una foglia, un sasso) e di descrivere i dettagli che nota, come il colore o la consistenza.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • La bolla di sapone: invita il bambino a immaginare di soffiare una bolla di sapone, respirando lentamente e osservando la bolla fluttuare nell’aria. Questo aiuta a regolare il respiro.
    • Esplora il tuo corpo: fai fare una “scansione del corpo” al bambino, invitandolo a chiudere gli occhi e a portare l’attenzione su diverse parti del corpo, partendo dai piedi e salendo fino alla testa.

Fascia d’età: 10-12 anni:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Il gioco dei suoni nascosti: invita il bambino a sedersi in silenzio e a chiudere gli occhi. Chiedigli di ascoltare i suoni intorno a lui per un minuto e poi descriverli in dettaglio, come il vento o i rumori lontani.
    • L’osservatore dei dettagli: fai scegliere un angolo della stanza e chiedigli di osservare ogni piccolo dettaglio che altrimenti non noterebbe, come una piccola crepa sul muro o la forma di un oggetto.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Respiro lento: chiedi al bambino di fare respiri profondi e di immaginare che con ogni respiro entra aria fresca e rilassante, e con l’espirazione espelle l’aria pesante e lo stress.
    • Danza lenta: metti una musica dolce e invitalo a muoversi lentamente, concentrandosi sui movimenti del corpo e su come cambia la sensazione di ogni parte del corpo mentre si muove.

Fascia d’età: 13-16 anni:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Osservare i confini del mondo: chiedi all’adolescente di guardare fuori dalla finestra o in un luogo aperto e notare cosa accade ai confini del suo campo visivo. Questo esercizio aiuta a focalizzare l’attenzione sul presente.
    • Il mondo del suono: invita l’adolescente a concentrarsi sui suoni più lontani che può percepire e poi gradualmente su quelli più vicini, notando come cambia la percezione nel tempo.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Respirazione guidata: chiedi all’adolescente di sedersi in una posizione comoda, concentrandosi sul respiro, contando fino a 4 durante l’inspirazione e fino a 6 durante l’espirazione, per rallentare e calmare la mente.
    • Stretching consapevole: fai fare all’adolescente semplici movimenti di stretching, chiedendogli di prestare attenzione alle sensazioni muscolari e al respiro che accompagna ogni movimento.

Esercizi per il genitore:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Osservazione dei dettagli naturali: siediti all’aperto, concentrandosi su dettagli della natura che normalmente non noti (il movimento delle foglie, la luce).
    • Silenzio interiore: resta seduto in silenzio, ascoltando i suoni che ti circondano e notando come la mente reagisce ai suoni esterni.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Respirazione profonda: concentrati su respiri lenti e profondi, osservando come l’aria entra e riempie i polmoni e poi esce lentamente, rilassando il corpo.
    • Tensione e rilassamento muscolare: Tendi e rilassa ogni muscolo del corpo, partendo dai piedi e salendo verso la testa, notando la differenza tra tensione e rilassamento.

Esercizi per genitori e figli:

  1. Consapevolezza dell’ambiente esterno:

    • Camminata consapevole in famiglia: genitore e figlio camminano insieme, concentrandosi sul suono dei passi, i movimenti e l’ambiente circostante, scambiandosi impressioni su cosa notano.
    • Gioco dei sensi: genitore e figlio scelgono insieme un oggetto e lo osservano attentamente, descrivendone i dettagli con tutti i sensi: vista, tatto, olfatto, gusto (se applicabile), udito.
  2. Consapevolezza del corpo:

    • Respirare insieme: genitore e figlio si siedono uno accanto all’altro, concentrandosi sul proprio respiro. Dopo qualche minuto, possono provare a sincronizzare i respiri, creando un senso di connessione.
    • Stretching consapevole in coppia: genitore e figlio eseguono semplici movimenti di stretching insieme, prestando attenzione ai movimenti e alle sensazioni corporee, esplorando lo spazio in modo consapevole.

Questi esercizi offrono un percorso graduale per sviluppare la consapevolezza, adatto a tutte le fasce d’età. Facendo pratica regolarmente, i bambini e gli adulti potranno rafforzare la loro capacità di essere presenti, migliorando il benessere generale.

La mindfulness offre ai bambini con disturbi del comportamento uno strumento prezioso per imparare a gestire meglio le proprie emozioni e i propri impulsi. Integrata in un percorso terapeutico strutturato, può contribuire a migliorare il benessere generale dei bambini, riducendo i sintomi legati allo stress e promuovendo una maggiore consapevolezza di sé.

L’importanza del supporto di uno psicoterapeuta per i disturbi del comportamento

Sebbene la mindfulness rappresenti uno strumento efficace per migliorare la consapevolezza, la regolazione emotiva e il benessere generale dei bambini, è essenziale sottolineare che in presenza di disturbi del comportamento, sia di tipo internalizzante (come ansia e depressione) che esternalizzante (come il disturbo oppositivo-provocatorio o l’ADHD), è fondamentale rivolgersi a uno psicoterapeuta qualificato.

Il supporto di un professionista aiuta a comprendere a fondo la natura del disturbo e a sviluppare strategie mirate e personalizzate per affrontarlo. La mindfulness, integrata all’interno di un percorso terapeutico, può essere una componente importante, ma non sostituisce la necessità di un trattamento strutturato che tenga conto delle specifiche esigenze del bambino o dell’adolescente.

Uno psicoterapeuta adeguatamente formato è in grado di valutare il quadro clinico complessivo e di guidare la famiglia nel processo di cambiamento, aiutando a sviluppare tecniche di gestione del comportamento e a favorire una crescita più armoniosa. Nei casi di disturbi del comportamento, il coinvolgimento della famiglia e un percorso di terapia che includa interventi individuali e familiari sono spesso necessari per affrontare le difficoltà in modo completo ed efficace.

Quindi anche se la mindfulness può offrire benefici importanti, la presenza di un professionista esperto garantisce che ogni bambino riceva il giusto sostegno per il suo percorso di sviluppo e benessere, con interventi personalizzati e specifici per la sua condizione. 

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Bibliografia:

  • Franco, B. (2020). Il superpotere della mindfulness. Edizioni Gribaudo.
  • Muratori, P., Ciacchini, R., Conversano, C., & Villani, S. (2022). Mindfulness per i disturbi del comportamento. Modelli di intervento e attività per bambini e genitori. Erickson.
  • Davidson, R. J., & Lutz, A. (2012). Neuroscience of mindfulness meditation. Nature Reviews Neuroscience.
  • Masi, G., & Milone, A. (2016). The efficacy of pharmacological and non-pharmacological treatments for ADHD and DCI.

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