L’identità dello psicologo pediatrico: un sé relazionale
L’identità dello psicologo pediatrico si costruisce attraverso interazioni con l’ambiente e il sistema di cura. Non si tratta di un sé localizzato, ma di una dimensione dinamica e relazionale. Simoncini (2013) sottolinea come questa identità sia inseparabile dalla coscienza autobiografica del professionista e dagli eventi di vita dei pazienti. La fusione tra sviluppo e trauma rappresenta una delle sfide principali, richiedendo un continuo equilibrio tra il sostegno ai processi evolutivi e la gestione delle risonanze emotive.
Energia evolutiva e ambivalenze
Uno degli aspetti centrali del lavoro con i bambini è rappresentato dall’energia evolutiva, definita come la forza che guida il percorso di crescita. Tuttavia, quando questa energia si organizza attraverso ambivalenze disfunzionali, possono emergere condotte disadattive. La comprensione di queste ambivalenze permette di identificare compromissioni e risorse, tracciando una traiettoria di intervento che integri sviluppo psicologico, educativo e sociale.
Riabilitazione integrata: oltre la cura
La riabilitazione in psicologia pediatrica non si limita alla risoluzione dei problemi, ma promuove la trasformazione. Questa trasformazione si realizza attraverso la costruzione di una rappresentazione alternativa di sé, dove malattia e trattamento diventano parti mentalizzate di una nuova storia personale. Amerio (2000) suggerisce che il rinforzo delle competenze e delle risorse individuali è fondamentale per il reinserimento nei contesti sociali e relazionali.
La collaborazione nel sistema di cura
Il lavoro dello psicologo pediatrico richiede una stretta collaborazione con medici, educatori e altre figure professionali. Da un obiettivo comune si passa alla costruzione di una visione condivisa, dove ogni membro del team contribuisce alla promozione dello sviluppo e del benessere del bambino. La capacità di indurre la domanda nelle famiglie e nei medici è un aspetto fondamentale per attivare percorsi di cambiamento e sostegno.
Essere psicologi pediatrici significa operare in un campo in continua evoluzione, dove la riflessione sull’identità professionale e sulle ambivalenze emotive gioca un ruolo centrale. Attraverso un approccio integrato e trasformativo, è possibile non solo affrontare le difficoltà, ma anche costruire nuove possibilità di crescita per il bambino e la famiglia.
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica
Bibliografia:
- Amerio, P. (2000). La cura dell’ambiente come cura del sé. Il Mulino.
- Simoncini, M. (2013). Psicologia e dinamiche dello sviluppo. Raffaello Cortina Editore.