I problemi internalizzanti rappresentano una specifica categoria di difficoltà emotive e comportamentali, caratterizzati da sintomi di ipercontrollo. Questo significa che l’individuo tende a regolare eccessivamente i propri stati emotivi e cognitivi in modo inappropriato. Tali problemi si sviluppano e si mantengono prevalentemente all’interno della persona, risultando spesso invisibili agli osservatori esterni.
Sintomi Internalizzanti in Età Evolutiva
I problemi internalizzanti durante l’età evolutiva sono vari e complessi, ma possono essere suddivisi in quattro categorie principali:
- Ansia: Può essere un disturbo a sé stante o un sintomo di altri disturbi.
- Depressione: Include sintomi come umore depresso e perdita di interesse, caratteristici anche nei bambini e negli adolescenti.
- Ritiro sociale: Può essere sia un sintomo di altri problemi internalizzanti sia un disturbo indipendente. Si manifesta come evitamento della compagnia degli altri.
- Problemi psicofisiologici: Si riferiscono a lamentele di fastidi fisici senza una base medica accertata, con un disagio percepito reale.
Caratteristiche dei Disturbi Internalizzanti in Età Evolutiva
Tre caratteristiche principali dei disturbi internalizzanti in età evolutiva includono:
- Persistenza dei sintomi: I sintomi gravi possono durare mediamente dai 2 ai 5 anni.
- Ricorrenza: I disturbi emotivi e comportamentali durante l’infanzia possono aumentare la probabilità di ricomparsa in età successive.
- Persistenza nell’età adulta: In alcuni casi, i sintomi che emergono in età evolutiva possono persistere anche nell’età adulta.
Importanza dell’Intervento Precoce
Le ricerche attuali dimostrano l’importanza di intervenire tempestivamente sui sintomi internalizzanti. Negli anni Ottanta, si credeva che questi problemi fossero transitori e si risolvessero con la crescita. Oggi sappiamo che i sintomi precoci, specialmente se intensi, tendono a peggiorare se non trattati.
Intervento con la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (CBT)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale utilizza una combinazione di tecniche cognitive, immaginative e comportamentali adattate alle necessità del paziente. Ecco alcune delle principali tecniche impiegate:
Tecniche Cognitive
- Psicoeducazione emotiva
- Discussione dei pensieri irrazionali
- Allenamento alle autoistruzioni
- Uso di pensieri positivi e funzionali
- Narrazione di storie incentrate sulle emozioni
Tecniche Immaginative
- Immagini mentali
- Visualizzazioni
Tecniche Comportamentali
- Tecniche di rinforzo
- Token economy (sistema a punti)
- Strategie di problem-solving
- Training sulle abilità sociali
- Programmazione di attività piacevoli
- Training sull’assertività
- Tecnica della negoziazione
- Tecniche di rilassamento
- Esposizione a situazioni temute
Sviluppo dei Problemi Internalizzanti
Lo sviluppo dei problemi internalizzanti può essere influenzato da una combinazione di fattori:
- Fattori biologici: Temperamento, sistema endocrino, neurotrasmettitori.
- Fattori familiari: Conflitti, storia di problemi psichiatrici, stili educativi, modalità di comunicazione e risoluzione dei conflitti.
- Stress psicologico ed eventi di vita stressanti: Separazioni traumatiche, abusi, malattie croniche, perdita di una persona cara, divorzio dei genitori.
- Fattori cognitivi: Modalità di ragionamento disfunzionali apprese attraverso l’esperienza.
- Fattori comportamentali: Evitamento di situazioni, ambienti o persone specifiche.
Problematiche Associate ai Problemi Internalizzanti
I problemi internalizzanti sono spesso associati a:
- Bassa autostima
- Problemi scolastici
- Scarse relazioni sociali
Relazione tra Problemi Internalizzanti ed Esternalizzanti
I problemi esternalizzanti, come comportamenti aggressivi, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (DDAI), Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) e Disturbo della Condotta (DC), sono visibili dall’esterno, mentre quelli internalizzanti tendono a essere nascosti. Sebbene sembrino opposti, possono coesistere: ad esempio, un ragazzo molto ansioso può manifestare anche comportamenti aggressivi.
I problemi internalizzanti, incluso il ritiro sociale, rappresentano una sfida significativa durante l’età evolutiva. Intervenire tempestivamente con approcci terapeutici efficaci come la CBT può prevenire il peggioramento dei sintomi e migliorare significativamente la qualità della vita dei giovani pazienti. La comprensione e il trattamento di questi disturbi richiedono una visione integrata dei vari fattori che li influenzano, assicurando un intervento mirato e personalizzato.
Articolo a cura del:
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica