Schermi e cervelli in crescita: riflessioni sull’impatto della tecnologia sullo sviluppo di bambini e adolescenti

L’Invasione dei Dispositivi nella Vita dei Giovani

Nell’era digitale, i bambini trascorrono in media fino a sei ore al giorno davanti a uno schermo, che si tratti di smartphone, tablet, computer o televisori (Muratori, P. et al., 2022). Ma quale effetto può avere questa esposizione prolungata sul cervello in sviluppo? Molte ricerche sostengono che queste ore sottratte ad attività fisiche, creative e sociali rappresentano non solo un rischio per la salute fisica, ma anche per lo sviluppo cognitivo e sociale.

Schermi e Creatività: Tempo Sottratto alla Fantasia e all’Apprendimento

Lo sviluppo del cervello infantile si basa su un’interazione dinamica con il mondo circostante, arricchita da esperienze multisensoriali, che stimolano funzioni cognitive complesse (Villani et al., 2022). Il tempo passato davanti a uno schermo, per quanto divertente o educativo, tende a limitare la creatività del bambino, riducendo il numero di esperienze che lo aiuterebbero a esplorare il mondo reale, risolvere problemi e sviluppare abilità sociali. Attività come la lettura, il disegno o il gioco all’aperto forniscono stimoli variegati, promuovendo una crescita cerebrale equilibrata e multidimensionale.

Movimento e Attività Fisica: Perché Non Basta Solo Imparare

L’attività fisica è basilare per la salute e lo sviluppo psicofisico, ma l’aumento del tempo speso davanti a un dispositivo ha portato a una diminuzione dell’esercizio fisico tra bambini e adolescenti (Franco, B., 2023). Oltre a contribuire al benessere fisico, il movimento stimola il sistema nervoso e supporta la regolazione delle emozioni, elementi essenziali per un sano sviluppo. Il tempo passato davanti agli schermi, quindi, è tempo che viene sottratto a esperienze che stimolano il corpo e la mente in modo positivo e costruttivo.

Problemi di Sonno: Quando la Tecnologia Invasiva Riduce le Ore di Riposo

L’uso dei dispositivi fino a tarda notte è un’abitudine sempre più diffusa tra i giovani, con conseguenze significative sul loro sonno. La mancanza di sonno è uno dei principali fattori di rischio per il benessere mentale, e una routine inadeguata può aggravare problemi già esistenti come ansia, irritabilità e difficoltà di concentrazione (Ciacchini et al., 2022). Gli schermi emettono una luce blu che stimola il cervello e riduce la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Di conseguenza, l’uso dei device prima di dormire provoca un ritardo nell’addormentamento e riduce la qualità del sonno, influendo negativamente sulla capacità dei giovani di affrontare la giornata scolastica con la giusta energia e lucidità mentale.

L’Impatto sullo Sviluppo Sociale: Interazione Digitale vs. Interazione Fisica

Con l’aumento dell’uso dei device digitali, i bambini e gli adolescenti hanno meno opportunità di sviluppare abilità sociali nel mondo reale. A differenza delle interazioni faccia a faccia, la comunicazione digitale spesso riduce la capacità di leggere il linguaggio non verbale e di sviluppare empatia (Uhls et al., 2014).

Le interazioni con i pari nel mondo reale giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo delle competenze sociali dei bambini, aiutandoli a costruire capacità essenziali come l’empatia, la cooperazione e la gestione dei conflitti. Attraverso il gioco collaborativo, il confronto diretto e il rispecchiamento emotivo, i bambini apprendono a leggere il linguaggio non verbale, a interpretare le emozioni altrui e a regolare le proprie risposte emotive. Questo tipo di apprendimento, che avviene in contesti scolastici, ludici e familiari, è indispensabile per una crescita sana e per lo sviluppo di relazioni stabili e soddisfacenti (Uhls et al., 2014).

Al contrario, quando queste interazioni sono sostituite da forme di socializzazione virtuale, si osserva un impoverimento delle competenze sociali. I contesti digitali non offrono sempre le stesse opportunità per apprendere l’autocontrollo, affrontare i conflitti in modo diretto o praticare la comunicazione empatica. La mancanza di feedback faccia a faccia, ad esempio, riduce la capacità del bambino di riconoscere e comprendere i segnali emotivi non verbali, che sono essenziali nelle interazioni interpersonali. Questo può portare, nel tempo, a difficoltà nel relazionarsi agli altri e a una maggiore tendenza alla frustrazione e all’isolamento quando sorgono conflitti o incomprensioni nel mondo reale (Livingstone et al., 2011).

Gli Effetti Cognitivi: Memoria e Apprendimento Compromessi

L’uso eccessivo di dispositivi può influenzare anche l’attenzione e la memoria dei bambini. La continua esposizione a stimoli rapidi e sovraccarichi di informazioni può ridurre la capacità di concentrazione e di apprendimento su compiti che richiedono maggiore impegno mentale (Swing et al., 2010). Inoltre, la facilità di accesso alle informazioni può portare a una riduzione della memoria a lungo termine e della capacità di elaborazione critica delle informazioni.

L’uso prolungato dei dispositivi digitali può avere effetti significativi sulle capacità cognitive dei bambini, in particolare sull’attenzione e sulla memoria. Numerosi studi suggeriscono che la continua esposizione a schermi e stimoli digitali, soprattutto quando avviene in modo frammentario e rapido, può ridurre la capacità di concentrazione sostenuta e aumentare il rischio di sviluppare difficoltà attentive. L’interazione frequente con contenuti multimediali ad alto stimolo richiede uno sforzo cognitivo limitato e incoraggia risposte impulsive, riducendo l’abilità del bambino di focalizzarsi su compiti più complessi e impegnativi (Swing et al., 2010).

Inoltre, la sovraesposizione a informazioni immediate e di facile accesso può influire negativamente sulla memoria a lungo termine. Quando i bambini fanno costante affidamento su dispositivi per reperire informazioni o intrattenimento, diminuisce la necessità di ricordare e richiamare concetti appresi, influenzando negativamente i processi di memorizzazione e rielaborazione critica delle informazioni. Gli studi suggeriscono che questo tipo di utilizzo possa anche portare a un’elaborazione più superficiale delle informazioni, compromettendo così la capacità di organizzare il pensiero in modo logico e di risolvere problemi complessi (Gentile et al., 2012).

La Tecnologia Come Strumento Educativo: Potenzialità e Limiti

Pur essendo fonte di rischio, la tecnologia offre anche vantaggi se utilizzata consapevolmente. Alcune app educative e giochi interattivi possono stimolare il pensiero critico e le capacità di risoluzione dei problemi (Hirsh-Pasek et al., 2015). I genitori e gli educatori possono quindi considerare l’uso della tecnologia come uno strumento educativo complementare.

Nonostante i rischi associati all’uso eccessivo dei dispositivi digitali, la tecnologia può rappresentare un’opportunità di apprendimento e sviluppo se usata consapevolmente. Alcune applicazioni educative e giochi interattivi sono progettati per stimolare il pensiero critico, la creatività e le capacità di risoluzione dei problemi nei bambini. Studi dimostrano che, se scelte in modo adeguato, queste app possono supportare l’apprendimento attivo, favorendo l’esplorazione e l’auto-espressione (Hirsh-Pasek et al., 2015). Attraverso esercizi interattivi e simulazioni, i bambini possono sperimentare e comprendere concetti complessi in modo intuitivo, rafforzando al contempo le abilità cognitive.

Per sfruttare al meglio questi benefici, i genitori e gli educatori possono adottare alcuni criteri nella scelta dei contenuti digitali. Ad esempio, è utile prediligere applicazioni che incoraggiano la scoperta autonoma e che offrono attività pratiche piuttosto che esperienze passive di visione. Inoltre, è importante bilanciare l’uso della tecnologia con attività di apprendimento tradizionali, come il gioco e la lettura, per favorire uno sviluppo completo e armonioso del bambino. Se utilizzata con moderazione e con scelte consapevoli, la tecnologia può diventare un prezioso strumento educativo, integrando l’apprendimento e migliorando l’esperienza didattica.

Schermi e Disturbi del Comportamento: Connessioni con ADHD e Deregolazione Emozionale

Numerosi studi hanno evidenziato un legame tra l’uso eccessivo di dispositivi digitali e l’insorgenza o il peggioramento di disturbi del comportamento nei bambini, in particolare sintomi associati all’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) (Gentile et al., 2012). L’uso prolungato dei device digitali può intensificare difficoltà di concentrazione e aumentare l’iperattività, riducendo la capacità del bambino di rimanere concentrato su attività che richiedono attenzione sostenuta. Inoltre, il bombardamento di stimoli rapidi e costanti offerto dagli schermi spesso sovraccarica il sistema nervoso dei più piccoli, compromettendo lo sviluppo delle abilità di regolazione emozionale (Anderson & Dill, 2000). I bambini che passano molte ore davanti agli schermi possono avere maggiore difficoltà a gestire le emozioni, sviluppando reazioni di frustrazione, irritabilità e impulsività. La disregolazione emozionale può manifestarsi anche in contesti scolastici o sociali, creando disagi e difficoltà di interazione con i coetanei.

Educazione Digitale e Prevenzione dei Rischi

Con il rapido avanzamento della tecnologia, educare i bambini a una cittadinanza digitale consapevole è essenziale. Insegnare loro a riconoscere situazioni potenzialmente pericolose online, a mantenere la privacy e a rispettare gli altri utenti è parte fondamentale dell’educazione moderna (Livingstone et al., 2011).

Con il crescente ruolo della tecnologia nella vita quotidiana, educare i bambini alla cittadinanza digitale è diventato essenziale. Una corretta educazione digitale fin dalla giovane età aiuta i più piccoli a sviluppare consapevolezza sui potenziali rischi online, oltre a promuovere il rispetto per gli altri utenti e la gestione della propria privacy. Secondo Livingstone et al. (2011), l’apprendimento di queste competenze è una parte fondamentale dell’educazione moderna, che prepara i giovani a navigare in modo sicuro e responsabile nel mondo digitale.

I genitori possono adottare diverse strategie pratiche per supportare i figli in questo percorso. Un buon punto di partenza è discutere apertamente delle possibili insidie online, come il cyberbullismo, la condivisione eccessiva di informazioni personali e il rischio di adescamento. Stabilire linee guida chiare su come e quando condividere informazioni personali e ricordare ai bambini di evitare interazioni con sconosciuti online sono misure fondamentali. Inoltre, esistono risorse digitali che possono essere utili per i genitori, come le guide online per la sicurezza su Internet proposte da organizzazioni educative e di tutela dei minori, che forniscono consigli su come instaurare buone pratiche digitali e su come monitorare in modo discreto l’attività online dei figli.

Insegnare ai bambini a comportarsi in modo rispettoso nei confronti degli altri utenti è altrettanto importante. La consapevolezza del proprio impatto sugli altri e il riconoscimento delle regole di netiquette aiutano i bambini a costruire relazioni online in modo sicuro e positivo. Infine, incoraggiare un dialogo continuo in famiglia e dedicare tempo alla condivisione delle esperienze online dei bambini favorisce un ambiente di apprendimento e sicurezza, permettendo ai genitori di intervenire prontamente in caso di necessità e supportare una crescita digitale sana e consapevole.

Educare alla Tecnologia: Il Ruolo Fondamentale dei Genitori

In questo scenario, il ruolo dei genitori è essenziale. Offrire un device a un bambino senza spiegare come usarlo in modo consapevole e limitato equivale a esporlo a rischi senza strumenti di difesa. I genitori devono quindi assumersi la responsabilità di educare i figli a un uso moderato e consapevole della tecnologia. Stabilire regole sull’uso dei dispositivi, ad esempio vietandoli prima di dormire e riducendo il tempo di utilizzo giornaliero, può fare la differenza per preservare il benessere dei più giovani.

Suggerimenti per i Genitori: Educare a un Uso Consapevole della Tecnologia

Per i genitori, stabilire una routine chiara e impostare delle regole sull’uso dei dispositivi è fondamentale per aiutare i figli a sviluppare un rapporto sano con la tecnologia (Greenfield, 2014). Uno dei primi consigli è limitare il tempo quotidiano passato davanti agli schermi, soprattutto nei giorni scolastici. È importante incoraggiare attività alternative come il gioco all’aria aperta, il disegno o la lettura, che stimolino in modo più completo la crescita cognitiva ed emotiva. Inoltre, evitare l’uso di dispositivi prima di andare a letto e proporre altre attività rilassanti come la lettura o un momento di dialogo familiare può aiutare i bambini a ridurre l’attivazione mentale e migliorare la qualità del sonno. I genitori possono anche educare i figli all’uso responsabile dei social media, per proteggersi dagli effetti negativi del confronto sociale e dal rischio di dipendenza digitale (Twenge, 2017). Infine, è consigliabile che i genitori diano l’esempio: ridurre l’uso degli schermi durante i momenti in famiglia può incoraggiare i più piccoli a seguire lo stesso comportamento.

Il Rischio delle Piattaforme Social e di Gioco Online: Mondi Virtuali e Pericoli Reali

Oltre ai potenziali effetti sullo sviluppo cognitivo e comportamentale, l’accesso a piattaforme di gioco e social media espone i bambini a un ulteriore rischio: l’interazione con sconosciuti, tra cui individui che potrebbero avere intenzioni malevole. Piattaforme popolari come Roblox, che offrono centinaia di mondi virtuali, permettono ai bambini di esplorare ambienti fantasiosi e di connettersi con giocatori di tutto il mondo. Tuttavia, la natura aperta di queste piattaforme, che spesso consente l’interazione in chat non moderata, aumenta il rischio di esposizione a contenuti inappropriati e al pericolo di adescamento (Whiting & Symons, 2020).

Studi recenti hanno evidenziato come i bambini, spesso non pienamente consapevoli dei rischi, possano essere vulnerabili a tentativi di manipolazione da parte di adulti che utilizzano questi spazi per scopi non idonei (O’Keeffe & Clarke-Pearson, 2011). Questi ambienti virtuali offrono inoltre dinamiche di gioco che possono incentivare dipendenza e sovraesposizione, con effetti nocivi sulla regolazione emotiva e sul benessere generale del bambino (Przybylski et al., 2014). È quindi fondamentale che i genitori vigilino sull’uso di queste piattaforme e aiutino i figli a comprendere i potenziali pericoli, insegnando loro a riconoscere segnali di allerta e a mantenere un comportamento prudente online.

Un Futuro per una Tecnologia a Misura di Bambino

La tecnologia offre possibilità straordinarie, ma deve essere usata con consapevolezza per non diventare un ostacolo alla crescita dei nostri figli. Includere attività fisiche, creative e di socializzazione è essenziale per garantire uno sviluppo equilibrato. Educare al buon uso dei device, sia a livello di tempi che di modalità, è una responsabilità che spetta ai genitori, alle scuole e alla società, per offrire ai bambini una crescita sana in un mondo tecnologico.

Quando la Tecnologia Diventa Dipendenza: Il Ruolo dello Psicoterapeuta

Quando l’uso della tecnologia si trasforma in una forma di dipendenza per il minore, con sintomi come isolamento sociale, disinteresse per altre attività e difficoltà a limitare il tempo trascorso online, può essere opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato in disturbi del comportamento. Lo psicoterapeuta può supportare sia il bambino che i genitori, aiutandoli a comprendere le cause sottostanti e a promuovere una “rieducazione tecnologica” che ristabilisca un equilibrio sano.

Attraverso il lavoro con il terapeuta, il minore impara strategie di gestione del tempo online, sviluppando anche capacità di autoregolazione e consapevolezza. Il supporto alla famiglia, invece, aiuta i genitori a implementare limiti chiari e costruttivi e a promuovere fattori protettivi come la comunicazione e il dialogo. L’obiettivo dell’intervento è non solo ridurre i rischi associati alla dipendenza tecnologica, ma anche favorire un ambiente che promuova il benessere psicofisico del bambino.

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Bibliografia:

  • Anderson, C. A., & Dill, K. E. (2000). Video games and aggressive thoughts, feelings, and behavior in the laboratory and life. Journal of Personality and Social Psychology, 78(4), 772–790.
  • Franco, B. (2023). Il gioco arrabbiato. Edizioni Gribaudo.
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  • Greenfield, P. M. (2014). Mind and media: The effects of television, video games, and computers. Harvard University Press.
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  • Livingstone, S., Haddon, L., Görzig, A., & Ólafsson, K. (2011). Risks and safety for children on the internet: The UK report. LSE, EU Kids Online.
  • Muratori, P., Ciacchini, R., Conversano, C., & Villani, S. (2022). Mindfulness per i disturbi del comportamento. Modelli di intervento e attività per bambini e genitori.
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  • Swing, E. L., Gentile, D. A., Anderson, C. A., & Walsh, D. A. (2010). Television and video game exposure and the development of attention problems. Pediatrics, 126(2), 214-221.
  • Twenge, J. M. (2017). iGen: Why today’s super-connected kids are growing up less rebellious, more tolerant, less happy—and completely unprepared for adulthood. Atria Books.
  • Uhls, Y. T., Michikyan, M., Morris, J., Garcia, D., Small, G. W., Zgourou, E., & Greenfield, P. M. (2014). Five days at outdoor education camp without screens improves preteen skills with nonverbal emotion cues. Computers in Human Behavior, 39, 387-392.
  • Whiting, A., & Symons, M. (2020). Children and online risk: The real danger of virtual worlds. Childhood Development Perspectives, 14(1), 58-63.

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