Il sostegno o supporto psicologico è un percorso finalizzato ad alleviare il disagio in situazioni di vita specifiche che rischiedono un cambiamento /adattamento della persona alla nuova situazione. Può essere utile per elaborare pensieri e vissuti emotivi di un dato momento. Il sostegno si basa su di una relazione empatica tra lo psicologo e l’utente attuata per ascoltare, interagire e colloquiare. Durante la relazione ci si concentra non solo sul problema attraverso la sua definizione in percorsi da intraprendere e obiettivi da raggiungere, ma anche e soprattutto sulle risorse inespresse dell’individuo affinché siano supportate e potenziate. Attraverso il potenziamento delle stesse, attraverso la scoperta di risorse inespresse sarà possibile aumentare il grado di libertà nel funzionamento individuale e relazionale. Sarà possibile quindi aumentare quel senso di fiducia verso se stessi, perso nell’incontro con un problema che non si riusciva a superare. Le domande da porsi per intraprendere questo tipo di percorso sono relative al riconoscere di avere un problema che ci blocca, che non ci fa avanzare; a quali obiettivi ci piacerebbe raggiungere e a quanta motivazione disponiamo per raggiungerli.
A chi è rivolto?
Il sostegno psicologico è un intervento psicologico utile sia in età adulta che in età evolutiva, non è un trattamento di cura e può avere diverse modalità, individuale e di gruppo, con i due genitori o tra genitori-figli, con l’aiuto del video o attraverso il colloquio psicologico. Solitamente si propone quando il disagio che porta la persona non è pervasivo rispetto al suo funzionamento familiare, sociale, scolastico o lavorativo. Può essere un tipo di intervento utile quando è necessario sostenere più di un intervento clinico, ad esempio in alcuni bambini che presentano un disturbi dell’apprendimento, può essere utile affiancare un intervento di tutor didattico ad uno di sostegno degli aspetti emotivi e psicologici; oppure in caso di una psicoterapia con un bambino può essere utile effettuare un sostegno psicologico con i genitori, in cui elaborare le difficoltà presenti nella relazione di accudimento.
Il percorso sarà quindi teso ad uscire dalla crisi, a migliorare l’autostima e il senso di efficacia; a trasformare il dolore e la rabbia; ad accettare il cambiamento per poter acquisire un nuovo modo di vivere al meglio il proprio presente, la propria vita. Il percorso sarà quindi teso ad uscire dalla crisi, a migliorare l’autostima e il senso di efficacia; a trasformare il dolore e la rabbia; ad accettare il cambiamento per poter acquisire un nuovo modo di vivere al meglio il proprio presente, la propria vita.