Valutazione neuropsicologica nei Disturbi del comportamento: un focus su ADHD e DOP

Comprendere il funzionamento interno di un bambino che manifesta comportamenti problematici è un passaggio imprescindibile per costruire interventi efficaci. La valutazione neuropsicologica si propone come uno strumento clinico fondamentale per esplorare a fondo non solo le competenze cognitive del bambino, ma anche i suoi aspetti emotivi e comportamentali.

In particolare, nei casi di Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) e Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), una valutazione completa consente di individuare precocemente difficoltà spesso intricate e sovrapposte, ponendo le basi per percorsi terapeutici personalizzati e tempestivi.

L’Importanza della Valutazione Neuropsicologica

La valutazione neuropsicologica rappresenta un processo di osservazione e misurazione sistematica delle diverse funzioni cognitive, come memoria, attenzione, linguaggio, capacità esecutive, abilità visuo-spaziali e motorie (Anderson, 2002). Essa si configura come un’indagine multidimensionale che integra test standardizzati, colloqui clinici, osservazioni del comportamento e strumenti qualitativi, al fine di delineare un quadro completo delle abilità e delle fragilità del bambino.

Nel caso dei disturbi del comportamento, una semplice osservazione superficiale non basta: è necessario andare oltre l’apparente oppositività o impulsività per comprendere i meccanismi cognitivi ed emotivi sottostanti.

Solo attraverso una valutazione approfondita è possibile:

  • Discriminare difficoltà primarie da comportamenti secondari di adattamento.

  • Evidenziare le funzioni cognitive compromesse che sostengono il problema.

  • Identificare punti di forza da cui partire per la progettazione degli interventi riabilitativi.

La raccolta di dati obiettivi permette di evitare il rischio di attribuzioni errate (ad esempio, considerare “volontaria” una difficoltà attentiva) e consente di promuovere una maggiore consapevolezza anche nei genitori e negli insegnanti.

La Valutazione dell’ADHD: Un Percorso di Osservazione Clinica

L’ADHD è un disturbo neuropsichiatrico del neurosviluppo caratterizzato da un pattern persistente di disattenzione, iperattività e impulsività, non adeguato al livello di sviluppo del bambino (American Psychiatric Association, 2013).
Data l’assenza di marker biologici o test medici specifici, la diagnosi di ADHD si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da contesti multipli (famiglia, scuola, attività sociali).

Una corretta valutazione neuropsicologica dell’ADHD deve includere:

  • Colloqui clinici con genitori e insegnanti per raccogliere la storia evolutiva e comportamentale.

  • Questionari comportamentali standardizzati (es. Conners’ Rating Scales, ADHD Rating Scale-5) per oggettivare le difficoltà.

  • Test di attenzione sostenuta e impulsività, come CPT-3 o TEA-Ch, per misurare direttamente i deficit cognitivi.

  • Valutazione delle funzioni esecutive per esplorare l’autoregolazione emotiva e comportamentale (Gioia et al., 2000).

Un’osservazione attenta del bambino in situazioni semi-strutturate consente inoltre di valutare il livello di impulsività, la capacità di inibire risposte inappropriate e la tolleranza alla frustrazione.

La valutazione ha l’obiettivo non solo di diagnosticare, ma anche di costruire un profilo funzionale che evidenzi bisogni educativi specifici e supporti la progettazione di strategie personalizzate, favorendo l’inclusione scolastica e il benessere relazionale.

ADHD, DOP e Comorbilità: L’Importanza di una Valutazione Approfondita

La comorbilità tra l’ADHD e altri disturbi, in particolare il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), è molto frequente: circa il 50% dei bambini con ADHD presenta anche comportamenti oppositivi e provocatori significativi (Barkley, 2015).

Il DOP si manifesta attraverso una modalità ricorrente di umore collerico/irritabile, comportamenti polemici/provocatori e vendicativi, che superano i comportamenti normativi per età e contesto culturale.
Quando coesistono ADHD e DOP, i bambini mostrano livelli più elevati di difficoltà scolastiche, problemi di socializzazione, rischi maggiori di drop-out scolastico e di evoluzione verso disturbi della condotta in adolescenza (Frick & Nigg, 2012).

La valutazione neuropsicologica deve quindi:

  • Riconoscere precocemente i segni differenziali tra impulsività non intenzionale e oppositività deliberata.

  • Valutare l’impatto delle emozioni disregolate (ad esempio, rabbia esplosiva) sulle interazioni quotidiane.

  • Esplorare la presenza di altri eventuali disturbi in comorbilità come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o disturbi d’ansia, spesso mascherati da comportamenti oppositivi.

Solo una valutazione completa consente di definire un piano terapeutico integrato che possa ridurre il rischio di cronicizzazione del disturbo.

Il Ruolo della Famiglia nella Valutazione e nel Trattamento

Un aspetto centrale della valutazione è il coinvolgimento attivo della famiglia. I genitori non sono soltanto fonti di informazioni, ma veri e propri partner nel processo di osservazione, comprensione e cambiamento (Chronis-Tuscano et al., 2016).

Attraverso il coinvolgimento familiare, è possibile:

  • Favorire una maggiore accettazione della diagnosi e delle difficoltà del bambino.

  • Migliorare le pratiche educative domestiche, orientandole alla coerenza, alla prevedibilità e al rinforzo positivo.

  • Prevenire il consolidarsi di dinamiche disfunzionali di tipo punitivo o esasperato, che spesso aggravano il quadro oppositivo.

La letteratura scientifica sottolinea come l’efficacia del trattamento dell’ADHD e del DOP sia significativamente potenziata attraverso programmi di Parent Training, che aiutano i genitori a sviluppare strategie di gestione positiva e migliorano il clima emotivo familiare.

Un Approccio Integrato per il Benessere del Bambino

La valutazione neuropsicologica completa costituisce il primo passo per offrire al bambino con disturbi del comportamento un percorso di aiuto efficace, calibrato sui suoi bisogni reali.
Comprendere in profondità il funzionamento cognitivo, emotivo e relazionale consente di:

  • Ridurre la stigmatizzazione dei comportamenti problematici.

  • Favorire interventi terapeutici e didattici mirati e realistici.

  • Sostenere il bambino nella costruzione di una visione più positiva di sé e delle proprie competenze.

Un approccio integrato, che includa il bambino, la famiglia e il contesto scolastico, è oggi riconosciuto come il modello più efficace per promuovere uno sviluppo armonico e prevenire esiti negativi a lungo termine (Murray et al., 2014). 

Qualora si riscontri la presenza di difficoltà comportamentali, emotive o di apprendimento in un bambino, è consigliabile rivolgersi a un professionista specializzato per una valutazione neuropsicologica approfondita. Attraverso un’indagine accurata è possibile individuare precocemente le aree di fragilità e delineare interventi personalizzati, favorendo il benessere e lo sviluppo armonico del bambino.

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Fonti bibliografiche:

  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5®). American Psychiatric Publishing.
  • Anderson, P. (2002). Assessment and development of executive function (EF) during childhood. Child Neuropsychology, 8(2), 71–82.
  • Barkley, R. A. (2015). Attention-Deficit Hyperactivity Disorder: A Handbook for Diagnosis and Treatment. Guilford Publications.
  • Chronis-Tuscano, A., Wang, C. H., Woods, K. E., Strickland, J., Stein, M. A., & McCarthy, K. (2016). Parent Training for Preschool ADHD: A Meta-Analytic Review. Clinical Child and Family Psychology Review, 19(1), 39–57.
  • DuPaul, G. J., Power, T. J., Anastopoulos, A. D., & Reid, R. (2016). ADHD Rating Scale–5 for Children and Adolescents: Checklists, Norms, and Clinical Interpretation. Guilford Publications.
  • Frick, P. J., & Nigg, J. T. (2012). Current issues in the diagnosis of attention deficit hyperactivity disorder, oppositional defiant disorder, and conduct disorder. Annual Review of Clinical Psychology, 8, 77–107.
  • Gioia, G. A., Isquith, P. K., Guy, S. C., & Kenworthy, L. (2000). Behavior Rating Inventory of Executive Function. Psychological Assessment Resources.
  • Murray, D. W., Molina, B. S. G., Glew, K., Houck, P. R., Greiner, A. R., & Abikoff, H. B. (2014). Role of Parent Training in Treatment of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder: A Review and Future Directions. Clinical Child and Family Psychology Review, 17(2), 133–156.

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