Identificazione precoce dei DSA: cosa e come osservare

Perché è importante 

Identificare precocemente i soggetti a rischio di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) è fondamentale perché riduce la probabilità di insuccesso scolastico attraverso interventi specifici. Le difficoltà si accentuano nel tempo poiché alcuni apprendimenti dipendono da altri, creando un ciclo di difficoltà, insuccesso, scarsa motivazione e autostima. Tuttavia, l’identificazione precoce e gli interventi mirati da parte di specialisti, supportati dalla scuola e dagli insegnanti, possono produrre risultati positivi. Questo sostegno precoce offre ai bambini le risorse necessarie per superare le difficoltà iniziali e avere successo nell’apprendimento.

Quando

Identificare precocemente le potenziali difficoltà di apprendimento è importante, con una rilevanza già a 5 anni, poiché le abilità carenti tendono a consolidarsi e sono meno compensabili spontaneamente dal bambino. Iniziare questo processo fin dalla scuola dell’infanzia è fondamentale per potenziare le competenze coinvolte e sostenere l’autostima nell’approccio all’apprendimento. Inoltre, la flessibilità e la capacità di adattamento della programmazione didattica della scuola dell’infanzia consentono di offrire varie attività di rinforzo a tutto il gruppo classe, sia piccolo che grande, riducendo così sentimenti di esclusione o inferiorità.

I fondamenti dell’apprendimento di base non si basano su abilità che si sviluppano solo a 6 anni, ma piuttosto sul risultato di una serie di funzioni che hanno iniziato a svilupparsi gradualmente molto tempo prima, come i prerequisiti. Ad esempio, per quanto riguarda la lettura e la scrittura, sono fondamentali abilità come la discriminazione visiva, che consente di distinguere i grafemi da altri segni grafici e differenziarli tra di loro senza necessariamente attribuire loro un nome, e la discriminazione uditiva, che permette di riconoscere le caratteristiche fonetiche di un messaggio e quindi di ricordarlo e riprodurlo fedelmente. Identificare e intervenire su queste abilità in modo precoce può contribuire significativamente al successo dell’apprendimento scolastico.

Indicatori di rischio

Gli indicatori di rischio per futuri problemi di apprendimento scolastico possono essere individuati già a 5 anni, soprattutto in presenza di determinati fattori. È consigliabile avviare un monitoraggio del loro sviluppo e un’attività didattica mirata se si riscontrano uno o più dei seguenti segnali nel corso dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia. 

Tuttavia, è importante ricordare che non è possibile ancora prevedere con sicurezza l’evoluzione individuale dei bambini, quindi l’invio precoce ai servizi sanitari potrebbe non essere appropriato, si suggerisce comunque un’attività di screening e valutazione dello sviluppo (come quella consultabile alla pagina “screening”)

  • Difficoltà comunicative e linguistiche:
  • Diagnosi prescolare di Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL)
  • Difficoltà nella consapevolezza fonologica
  • Difficoltà nel lessico (comprensione/produzione)
  • Accesso lessicale
  • Associazione problemi linguistici e di memoria
  • Abilità semantico sintattiche
  • Difficoltà motorio-prassiche:
  • Diagnosi pre-scolare di disprassia o di Disturbo della Coordinazione Motoria
  • Ritardo o difficoltà dell’acquisizione delle competenze grafico-rappresentative (figure geometriche)
  • Difficoltà nella manualità fine (ritagliare, costruire)
  • Difficoltà nell’organizzazione motoria globale (goffaggine)
  • Difficoltà uditive e visuo-spaziali:
  • Ritardo o difficoltà nell’acquisizione delle competenze uditive fini (ripetere ed individuare toni, suoni, sillabe, parole simili)
  • Difficoltà nell’organizzazione dei percorsi (es. labirinti, giochi di manipolazione)
  • Familiarità con i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

Identificare e affrontare questi segnali precocemente può aiutare a mitigare i futuri problemi di apprendimento.

Cosa osservare

La scuola dell’Infanzia costituisce un contesto privilegiato per osservare i bambini e individuare segnali di possibili difficoltà di apprendimento. Qui, gli insegnanti conoscono bene i bambini e l’ambiente permette di programmare attività che evidenziano le loro capacità in modo naturale. 

Durante le attività di gioco e altre attività quotidiane, è possibile individuare precocemente situazioni di rischio, in particolare quelle competenze fondamentali per l’apprendimento della lettura, della scrittura e delle abilità numeriche.

Le aree chiave da osservare includono:

  • Abilità linguistiche
  • Abilità cognitive
  • Abilità percettivo-motorie

Linguaggio: cosa osservare: 

  • La comprensione del bambino durante le conversazioni e le attività di lettura.
  • La capacità di esprimersi verbalmente in modo chiaro e articolato.
  • L’uso funzionale del linguaggio per comunicare esigenze ed emozioni.

Lo sviluppo del linguaggio dai 3 ai 6 anni varia notevolmente tra i bambini, ma intorno ai 4 anni dovrebbero essere in grado di comprendere e farsi capire. È fondamentale prestare attenzione all’evoluzione linguistica individuale.

La padronanza fonologica è particolarmente importante e può essere valutata osservando:

  • La capacità del bambino di percepire e riconoscere i suoni della lingua.
  • La capacità di pronunciare correttamente i suoni e di utilizzarli in contesti appropriati.
  • Eventuali difficoltà nel riconoscimento e nella costruzione di rime.

Per quanto riguarda le abilità cognitive, è possibile valutare:

  • Le abilità logico-concettuali.
  • La memoria e l’attenzione durante attività come ricordare filastrocche o completare sequenze di oggetti.
  • L’ordinamento e la capacità di organizzare oggetti in base a criteri specifici, che sono prerequisiti importanti per l’apprendimento aritmetico.

Queste osservazioni possono contribuire a individuare precocemente eventuali difficoltà di apprendimento e adottare interventi mirati per supportare il bambino nel suo percorso scolastico.

Nell’osservare la percezione visiva e la motricità dei bambini, è importante focalizzarsi su diversi aspetti:

  • Abilità visuo-spaziali: osservare la capacità del bambino di comprendere e manipolare oggetti nello spazio.
  • Coordinazione oculo-manuale: valutare la sincronizzazione tra gli occhi e le mani durante compiti che coinvolgono la manipolazione di oggetti.
  • Motricità: valutare la fluidità e la precisione dei movimenti motori.

Le abilità percettive

Sono di primaria importanza per una corretta formazione delle capacità cognitive. I bambini attraverso la percezione visiva apprendono che oggetti di una certa forma si chiamano palla, quelli di un’altra forma ciuccio, che il tavolo è rettangolare ecc. Un bambino che non possiede in maniera adeguata questa capacità farà fatica a riconoscere gli oggetti, le loro dimensioni, le relazioni spaziali ecc. e potrà avere più difficoltà nel suo apprendimento scolastico.

La padronanza grafico-spaziale

Come sfruttano lo spazio del foglio: disegnano nella parte centrale, in un angolo o da una parte del foglio?

L’orientamento nello spazio

I bambini si orientano bene nello spazio? A esempio al momento dell’andare a mensa, guardano autonomamente nella direzione giusta?; ecc. 

La coordinazione occhio-mano 

Una buona direzionalità dei movimenti degli occhi in tutte le direzioni in accordo con il movimento delle mani è un requisito indispensabile per la lettura, la scrittura e per svolgere molti lavoro scolastici.

I rapporti spaziali

Nel processo di lettura e scrittura i riferimenti spaziali sono necessari per collocare le lettere nella giusta direzione: ad esempio procurarsi n cubo e una tazza, consegniamoli ad un bambino alla volta e lo si invita a posizionare il cubo

  • Dentro la tazza
  • Sopra la tazza
  • Sotto la tazza
  • Dietro la tazza
  • Davanti la tazza

Un bambino di 3 anni e mezzo dovrebbe riuscire a collocare correttamente il cubo almeno tre volte

Copiare le figure geometriche

Osserviamo se i bambini copiano alcune figure geometriche in maniera riconoscibile.

Cerchio:

Un bambino di 3 anni dovrebbe tracciare dei segni continui anche se non esattamente rotondi.

Quadrato

Un bambino di 4 anni dovrebbe tracciare una figura con 4 lati più o meno uguali e 4 angoli non arrotondati.

Triangolo

Un bambino di 5 anni dovrebbe disegnare una figura chiusa con tre lati e tre angoli.

Il disegno della figura umana

È uno fra i primi ad essere rappresentati dai bambini ed è il soggetto preferito nelle produzioni grafiche spontanee.

  • Intorno ai 3 anni (cefalopode o omino testone) schema molto essenziale: testa e arti, le braccia, quando sono presenti, spesso sono ancorate alla testa; I primi elementi a comparire sul volto disegnato saranno gli occhi, cioè quella parte del viso che attira maggiormente e la bocca.
  • Fino a 4 anni figura umana asessuata. Successivamente compare il tronco nel suo concetto di figura umana. Quest’ultimo generalmente appare come un ovale o un largo circolo e inizialmente non vengono rispecchiate le reali proporzioni fra i vari segmenti della figura.
  • Intorno ai 5 anni emergono altri particolari del viso come ciglia, pupille o orecchie e l’immagine del corpo sessuato (distinzione tra personaggi maschili e femminili); compaiono i vestiti e gli accessori che vengono disegnati allo scopo di differenziare i due schemi di genere e che verranno sempre più utilizzati anche nel corso dell’età puberale. Iniziano a comparire le mani e le dita.

Si può interpretare l’arricchimento di dettagli nella rappresentazione grafica di un oggetto come una crescente consapevolezza di tali particolari che nasce a partire dal tipo di esperienza e quindi di conoscenza che il bambino ha rispetto ad essi. L’evoluzione del disegno della figura umana è costante anche in bambini appartenenti ad ambiti socio-culturali diversi, anche se gli studi sperimentali mettono in evidenza differenze transculturali nella rappresentazione convenzionale dell’omino; i disegni dei bambini deboli mentali sono simili a quelli dei bambini normodotati di età cronologica inferiore.

Lateralizzazione

Riguarda l’uso abituale di una mano, di un occhio, di un piede. Si organizza già nei primi mesi di vita e si conclude verso i 6-8 anni. Capacità di individuare la destra e la sinistra del corpo e di proiettare questi rapporti rispetto agli oggetti ed allo spazio in generale.

Qualora questo sviluppo risulti distorto o incompleto, ne risentono l’orientamento ed il movimento nello spazio, il linguaggio, la scrittura, la lettura ed il disegno.

Annotiamo quale parte del corpo utilizzano (dominante) per:

• la mano 

1) lanciare una palla;

2) battere un chiodo;

3) tagliare con le forbici;

4) disegnare;

5) dare le carte;

6) mimare un’azione: lavarsi i denti, pettinarsi, mangiare, ecc.;

7) alzare la mano destra e poi indicare q18 u0 ella dell’insegnante.

• l’occhio:

1) guardare dal buco della serratura;

2) usare un cartoncino arrotolato come cannocchiale e guardare l’orizzonte;

3) guardare in un caleidoscopio;

4) far finta di scattare una foto chiudendo l’occhio “che non serve”.

• il piede:

1) dare un calcio alla palla;

2) salire un gradino o salire su uno sgabello;

3) saltare su un piede solo, andare a zoppino.

La motricità fine

La possibilità di usare le mani nella direzione voluta in maniera adeguata rappresenta un prerequisito della scrittura. Ad esempio:

  • Aprire e chiudere un cassetto;
  • Girare la chiave;
  • Avvitare e svitare;
  • Ritagliare un cerchio;
  • Infilare perline per fare una collana;
  • Ritagliare seguendo i contorni di una figura.

La motricità globale

Creare percorsi psicomotori e giochi di movimento nei quali i bambini è richiesto di correre, saltare, lanciare una palla, camminare e osserviamo se i movimenti compiti sono armonici o se i bambini sono impacciati, se inciampano spesso o se fanno cadere gli oggetti. 

Il corpo e lo spazio

Ad esempio si possono dare istruzioni come: «mettiamo le mani su, mettiamo le mani giù, mettiamoci per terra, andiamo avanti, torniamo indietro….ecc.»

Lateralizzazione

È possibile dare istruzioni creando situazioni di gioco di questo tipo:

  • Fiocchetto rosso alla mano destra, al piede destro
  • Fiocchetto verde alla mano sx e al piede sx
  • Cartoncino verde e rosso
  • Alzare il cartoncino verde «mano» alzare mano s x … …

Giochi di gruppo

È possibile dare istruzioni creando situazioni di gioco di questo tipo: «salta dentro a piedi uniti, salta a piedi divaricati, salta sulla sx, salta sulla dx, salta in mezzo; Percorsi tracciati per terra; ecc.».

Il Questionario Osservativo IPDA

Il Questionario Osservativo IPDA (Terreni, Tretti, Corcella, Cornoldi e Tressoldi, 2002) è uno strumento progettato per identificare i bambini che potrebbero essere a rischio di incontrare difficoltà di apprendimento scolastico. Lo screening viene condotto su bambini di 5 anni iscritti all’ultimo anno della scuola materna. Il questionario copre una vasta gamma di abilità e comportamenti, tra cui:

Abilità generali:

    • Aspetti comportamentali;
    • Motricità;
    • Comprensione linguistica;
    • Espressione orale;
    • Metacognizione;
    • Altre abilità cognitive.

Abilità specifiche:

    • Pre-alfabetizzazione;
    • Pre-matematica.

Il questionario IPDA è uno strumento che consente agli educatori e agli operatori della salute di valutare in modo rapido e efficace una serie di aree chiave dello sviluppo e dell’apprendimento dei bambini, consentendo di individuare precocemente eventuali difficoltà e fornire interventi mirati per supportare il loro successo scolastico.

È possibile effettuare lo screening utilizzando il Questionario Osservativo IPDA direttamente presso il mio studio (“screening”). Con questo strumento, possiamo valutare una vasta gamma di abilità e comportamenti nei bambini di 5 anni, identificando potenziali difficoltà di apprendimento scolastico in modo tempestivo. Contattami per fissare un appuntamento e sottoporre tuo figlio o il bambino che desideri valutare a questo screening importante per il suo sviluppo e il suo successo scolastico.

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Bibliografia:

  • Cornoldi, C., & Tressoldi, P. (2014). Linee guida per la diagnosi dei profili di dislessia e disortografia previsti dalla legge 170: Invito a un dibattito. Psicologia clinica dello sviluppo, 18(1), 75-92.
  • Le Boulch, J. E. A. N. (1984). Lo sviluppo psicomotorio dalla nascita a 6 anni. Armando Editore, Roma.

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