
A) Quanto costano gli incontri?
Il costo della prestazione varia in base al tipo di intervento.
E’ possibile consultare le tariffe del professionista a questo link.
B) Posso pagare tramite POS?
Si, si accettano anche pagamenti con carta di credito tramite POS.
C) Le tariffe dello psicologo di cosa tengono conto?
- tipo di prestazione professionale;
- anni di formazione universitaria e post-universitaria;
- strumenti di lavoro (test, questionari, libri e manuali, materiale di cancelleria);
- spese legate allo Studio;
- circa 150€ annuali per l’iscrizione all’Ordine degli Psicologi;
- assicurazione professionale annuale;
- contributi previdenziali (ENPAP);
- tasse;
- commercialista;
- corsi di aggiornamento obbligatori (ECM);
- iscrizione alle Società Scientifiche;
- partecipazione a convegni e corsi di aggiornamento.
D) Quanto durano i singoli incontri con lo psicologo?
La durata dell’incontro dipende dal tipo di intervento, in genere gli incontri iniziali di consulenza dedicati all’osservazione e all’assessment durano circa 75 min., gli incontri dedicati all’intervento (psicoterapia o potenziamento/riabilitazione, ecc.) durano circa 55 min.
E) Ogni quanto è necessario incontrare lo psicologo?
Determinare la frequenza e la durata di un percorso di sostegno psicologico è difficile e dipende dalle caratteristiche di ogni persona, dalla problematica e dagli obiettivi concordati. Sedute individuali o familiari hanno generalmente cadenza settimanale o quindicinale.
F) Se non sono di Roma?
Si offrono prestazioni psicologiche anche a distanza (online).
G) Posso interrompere in qualsiasi momento?
Assolutamente sì, si è liberi di interrompere il percorso psicologico in qualsiasi momento. Tuttavia, sarebbe opportuno concordare un’ultima seduta di sintesi e conclusione.
H) Come posso verificare se il mio Psicologo è davvero chi dice di essere e non sta commettendo un abuso di professione?
Per eseguire questo controllo, vi è uno strumento molto rapido ed efficace: l’Albo online degli Psicologi Italiani. Consultarlo, infatti, vi permette di verificare se il vostro psicologo è davvero chi dice di essere.
Eseguire il controllo è molto semplice: è sufficiente cliccare al seguente link e inserire il nominativo della persona.
I) Lo psicologo è tenuto al segreto professionale?
Assolutamente si! Lo psicologo, come da Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, è strettamente tenuto al Segreto Professionale (art. 11-17 del Codice), derogabile solo previo valido e dimostrabile consenso del paziente o per ordine dell’Autorità Giudiziaria o qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del paziente e/o di terzi.
L) La spesa del servizio psicologico si può detrarre?
Sì: al termine di ogni seduta (sia in presenza che online) viene rilasciata regolare fattura che si può detrarre in quanto prestazione sanitaria.
M) Lo psicologo è tenuto alla trasmissione dei dati delle fatture all’Agenzia delle Entrate?
A seguito del D.Lgs. 175/2014 e del DM 01.09.2016, lo psicologo (alla pari di medici, dentisti, ostetrici, infermieri, veterinari, etc.) è tenuto a inviare elettronicamente al Sistema Tessera Sanitaria (STS) i dati contabili relativi alle spese sanitarie sostenute dai suoi pazienti. Tali informazioni confluiranno nell’eventuale mod. 730 precompilato del paziente.
Il paziente può opporsi a tale trasmissione dei dati, prima dell’emissione della fattura, tramite specifica richiesta verbale, che verrà annotata sulla fattura stessa.
I modi in cui il paziente può manifestare la propria opposizione, sono due:
- manifestando la propria opposizione prima dell’emissione delle fatture, come sopra descritto;
- direttamente all’Agenzia delle Entrate, inviando una e-mail all’indirizzo di posta elettronica pubblicato sul sito internet dell’Agenzia, telefonando al Centro di assistenza o recandosi personalmente presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate e consegnando l’apposito modello di richiesta di opposizione, scaricabile al seguente link.
Nel caso in cui il paziente non si opponga a suddetta trasmissione dei dati fiscali, essi confluiranno nel mod. 730 precompilato, risultando così accessibili anche da parte delle persone alle quali il paziente è fiscalmente a carico (es: coniuge, genitori).
L’opposizione all’invio telematico dei dati non pregiudica la possibilità di scaricare la vostra fattura: potete, infatti, detrarre comunque le spese sanitarie.
N) Posso far visitare mio figlio minorenne anche se l’altro genitore non è d’accordo e non vuole dare il consenso al trattamento?
Assolutamente no. La visita di uno psicologo nei confronti di un minore rappresenta un atto di straordinaria amministrazione ed, in quanto tale, richiede il consenso congiunto (vedi consenso informato) di ambedue i genitori esercenti la responsabilità genitoriale (art. 337 ter c.c.). Entrambi i genitori, infatti, sono tenuti a sottoscrivere il consenso informato al trattamento psicologico a cui verrà sottoposto il figlio minorenne.
Tale consenso deve essere prestato, a maggior ragione, nel caso di separazione dei coniugi, non solo dal genitore collocatario ma anche dall’altro. Persino nell’ipotesi di affidamento esclusivo, il genitore non affidatario deve essere informato della prestazione medica a cui la prole viene sottoposta e prestare il proprio consenso. Diverso è il caso di affidamento “super esclusivo” in cui il giudice autorizza il genitore ad esercitare ogni potere decisionale nell’interesse del minore a prescindere dal consenso dell’altro.
In linea generale, l’affido esclusivo non comporta la possibilità di assumere individualmente ciascuna decisione in ordine alla vita del minore. L’art. 337 quater c. 3, infatti, dispone che le decisioni di maggiore interesse per l’istruzione, l’educazione, la salute e la scelta di residenza abituale della prole vadano assunte di comune accordo. Le osservazioni psicologiche rientrano nella sfera della salute ed, in quanto tali, devono essere approvate concordemente dagli esercenti la responsabilità genitoriale.
O) Come posso dire al mio bambino che andremo dallo psicoterapeuta?
È possibile consultare l’esaustivo articolo “Come parlare a mio figlio della consulenza con lo psicoterapeuta” dove vengono riportati diversi spunti di riflessione e indicazioni pratiche.
P) Sono previste tariffe agevolate?
Si è possibile consultare l’area tariffario per visualizzare tutte le tariffe del professionista, incluse le tariffe agevolate previste per i programmi di terapia sul minore.
Q) Ho già una diagnosi o provengo da un precedente percorso con un altro professionista (psicologo, psicoterapeuta o struttura ospedaliera). Devo rifare le valutazioni attraverso gli incontri iniziali di consulenza?
Sì, la consulenza rappresenta sempre il punto di partenza fondamentale, anche in presenza di una diagnosi pregressa o di un percorso svolto con un altro professionista. Gli incontri iniziali di consulenza sono essenziali per comprendere la situazione attuale e per costruire un rapporto di fiducia e alleanza terapeutica solido.
Questa fase conoscitiva permette di:
Effettuare un’osservazione diretta e aggiornata:
Pur tenendo conto delle valutazioni pregresse, la consulenza offre un’opportunità unica per osservare il bambino in tempo reale, integrando e aggiornando le informazioni disponibili. Questo consente di valutare il trend evolutivo del bambino e di adattare l’intervento alle sue esigenze attuali.
Acquisire una conoscenza familiare approfondita:
La consulenza iniziale consente di comprendere il contesto familiare e le dinamiche relazionali, esplorando aspetti che potrebbero non essere stati affrontati in precedenza. Questo approfondimento è cruciale per avere una visione più completa e personalizzata della situazione.
Valutare lo sviluppo attuale del bambino:
Le precedenti valutazioni, pur utili, potrebbero non essere aggiornate, considerando che lo sviluppo in età evolutiva è dinamico. La consulenza permette di conoscere il “bambino attuale”, osservandolo nel presente e valutando eventuali cambiamenti rispetto alle informazioni precedenti.
R) Una volta terminata la fase di consulenza è possibile avere una relazione su quanto emerso?
Si, certamente. La relazione psicodiagnostica è un documento ufficiale, che riporta il timbro e la firma del professionista, e viene rilasciata esclusivamente su richiesta dell’interessato (i genitori o il tutore legale del minore).
S) Entro quanto tempo posso richiedere la relazione psicodiagnostica o sul percorso svolto?
La richiesta della relazione psicodiagnostica o sul percorso svolto deve essere effettuata entro 15 giorni dall’ultimo incontro. Trascorso questo termine, la presa in carico verrà archiviata, ma sarà comunque possibile richiedere la relazione con modalità e condizioni differenti:
- Entro i successivi 30 giorni:
È possibile richiedere la relazione pagando la tariffa standard. Questo perché ricostruire il percorso e organizzare le informazioni richiede un impegno supplementare da parte del professionista. - Dopo 30 giorni e fino a 60 giorni dall’ultimo incontro:
La relazione potrà essere rilasciata solo previa rivalutazione, che prevede almeno 3 incontri integrativi di consulenza. Questo è necessario per considerare eventuali cambiamenti cognitivi, emotivi, affettivi o relazionali verificatisi nel tempo. - Oltre 60 giorni dall’ultimo incontro:
Superato questo periodo, non sarà più possibile richiedere la relazione sulla base del percorso concluso. In tal caso, per ottenere una nuova relazione o riprendere il percorso, sarà necessario ricominciare dalle fasi iniziali di consulenza.
Relazioni incluse in prestazioni specifiche
Per alcune prestazioni, la relazione è inclusa nella tariffa e viene rilasciata automaticamente entro le tempistiche tecniche necessarie. Nello specifico:
- Valutazione neuropsicologica del minore
- Valutazione completa del livello di sviluppo del bambino
In questi casi, la relazione viene fornita ai genitori o al tutore legale al termine della valutazione.ù
Con il programma di 5 incontri di consulenza è possibile richiedere una relazione psicodiagnostica dettagliata su quanto emerso, comprensiva di indicazioni cliniche e terapeutiche, alla tariffa agevolata di 100 € (anziché 150 €)
Richiesta della relazione sul percorso/intervento
La relazione sul percorso, intervento o trattamento svolto potrà essere richiesta solo dopo aver completato almeno 10 incontri di intervento (ad esempio, riabilitazione o psicoterapia).
- Nota importante: Non rientrano nel conteggio i colloqui iniziali dedicati alla fase di valutazione e consulenza.
- La relazione deve essere richiesta entro e non oltre 30 giorni dall’ultima seduta del percorso. Superati i 30 giorni, sarà necessario riprendere il percorso dalle fasi di consulenza.
Programmi di terapia per minori
Per i programmi di terapia sul minore, non è prevista una “relazione breve”. Tuttavia, i programmi includono uno sconto del 15% sulla tariffa standard per la relazione finale sul percorso svolto.
T) Cosa contiene la relazione psicodiagnostica?
Il documento, emesso su carta intestata e autenticato dal professionista, fornisce dettagli sulla valutazione condotta attraverso gli incontri di consulenza. Nello specifico, presenta una panoramica approfondita delle osservazioni cliniche, dei punteggi ottenuti tramite strumenti standardizzati (test, questionari, griglie di osservazione strutturata, ecc.) e, nel caso, anche una diagnosi. Questa relazione offre una sintesi delle diverse aree di funzionamento del bambino, come quella socio-relazionale, affettiva, emotiva e cognitiva, sia nel contesto domestico che, eventualmente, in altri contesti come quello scolastico. Può contenere, al suo interno, anche una sintesi delle eventuali valutazioni precedenti svolte da altri professionisti. Inoltre, contiene anche le considerazioni del terapeuta sulla situazione attuale, i punti di forza e di debolezza del bambino, e una lista dettagliata di possibili interventi e suggerimenti pratici personalizzati.
U) Qual è il tempo stimato per ricevere la relazione psicodiagnostica?
La relazione psicodiagnostica rappresenta un documento ufficiale che richiede un’attenta redazione, poiché le informazioni in essa contenute possono costituire un prezioso supporto per il bambino e la sua famiglia. Le tempistiche dipendono da diversi fattori, quali il tipo di relazione psicodiagnostica richiesta , la natura della situazione valutata e il destinatario a cui la relazione è indirizzata (famiglia, scuola, pediatra, palestra, ecc.). In genere, le relazioni brevi vengono completate entro circa 30 giorni dal pagamento o, nel caso della consulenza, entro 30 giorni dall’ultimo incontro di consulenza, mentre quelle più approfondite richiedono circa uno/due mesi dal pagamento. Tuttavia, è importante notare che le tempistiche possono variare a seconda delle situazioni valutate.
È possibile contattare il professionista tramite l’area contatti.