Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL)

Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL), spesso conosciuto come Borderline, si colloca in una zona di confine tra la disabilità intellettiva e un quoziente intellettivo (QI) nella norma, compreso tra 71 e 84 punti. Questo argomento, nonostante la sua rilevanza, rimane ancora in gran parte trascurato, soprattutto nel contesto scolastico, lasciando numerosi interrogativi senza risposta.

Il FIL presenta sfide adattive che rendono difficile la risposta alle richieste dei diversi contesti di vita, richiedendo un sostegno mirato. Tra le comorbidità spesso associate al FIL troviamo difficoltà di attenzione e iperattività, problemi negli apprendimenti, sfide emotive e comportamentali, nonché deficit nelle abilità sociali.

Il profilo neuropsicologico dei soggetti con FIL evidenzia caratteristiche comuni, tra cui difficoltà di apprendimento, lentezza procedurale, problemi di pianificazione e organizzazione, deficit nella memoria di lavoro e difficoltà attentive.

Una valutazione completa del FIL dovrebbe coinvolgere la raccolta di dati anamnestici, la valutazione del funzionamento intellettivo e adattivo, nonché l’analisi degli aspetti emotivi, affettivi e di personalità. Un intervento efficace per il FIL include attività di potenziamento cognitivo, emotivo e relazionale, insieme a un coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola.

Nonostante il FIL non rientri nelle condizioni per cui è possibile applicare la legge 104/92 con l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, la scuola può avvalersi della normativa dei Bisogni Educativi Speciali (BES) e formulare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) basato sulle caratteristiche neuropsicologiche dell’alunno. Questa strategia, secondo la Circolare Ministeriale del 06/03/2013, è fondamentale per favorire il successo scolastico degli studenti con FIL, riducendo il rischio di abbandono scolastico e garantendo un ambiente di apprendimento inclusivo.

Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) rappresenta una sfida complessa e spesso trascurata nel contesto educativo, dove la sua rilevanza è ancora in via di definizione. La mancanza di consapevolezza e l’insufficiente attenzione dedicata al FIL, soprattutto nelle istituzioni scolastiche, contribuiscono a una carenza di supporto adeguato per coloro che vivono con questa condizione.

Il FIL si caratterizza non solo per un quoziente intellettivo (QI) situato tra 71 e 84 punti ma anche per le difficoltà adattive che ostacolano la capacità di rispondere in modo efficace alle richieste della vita quotidiana. Affrontare queste sfide richiede un approccio integrato che comprenda non solo la valutazione accurata ma anche un intervento mirato.

Il potenziamento cognitivo svolge un ruolo cruciale nell’aiutare le persone con FIL a superare le barriere cognitive che possono influire sul loro apprendimento e sulle attività quotidiane. 

Come scritto sopra l’intervento non dovrebbe limitarsi al singolo individuo, ma coinvolgere la famiglia e la scuola insieme. 

Informare e sensibilizzare la famiglia sul profilo del soggetto, le sfide che potrebbe affrontare e i supporti disponibili è fondamentale per creare un ambiente adeguato allo sviluppo. Nella scuola, il Piano Didattico Personalizzato (PDP) basato sulle caratteristiche neuropsicologiche dell’alunno fornisce una guida chiara per adattare l’ambiente di apprendimento.

La scuola può diventare un luogo in cui il FIL è compreso e supportato, contribuendo al benessere e al successo accademico di chi vive con questa condizione spesso misconosciuta.

Articolo curato da:

Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

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