La psicoterapia genitore-bambino

La psicoterapia genitore-bambino è una modalità di intervento centrata sulla relazione che si focalizza sull’interazione genitore-bambino e sulla percezione che ciascun partner ha dell’altro.

Gli obiettivi di questo tipo di trattamento mirano a potenziare, in modo appropriato all’età, la capacità del genitore e del bambino di sintonizzarsi emotivamente con le motivazioni e i bisogni reciproci. Un altro obiettivo è anche quello di modificare i pattern di interazione negativi che si rinforzano mutuamente. La psicoterapia genitore-bambino considera anche l’importante obiettivo di costruire una rete di significati condivisi all’interno della relazione, modificando le rappresentazioni mentali poco accurate e disadattate sia del genitore sia del bambino, promuovendo la motivazione a comprendere e rispettare il mondo interno dell’altro.

La psicoterapia genitore-bambino prevede l’applicazione di strumenti di osservazione strutturati o semi-strutturati, che tengano conto delle seguenti componenti fondamentali:

  • L’osservazione del bambino durante l’interazione con il suo o i suoi caregiver primario/i;
  • L’osservazione del bambino mentre interagisce con chi effettua la valutazione;
  • L’osservazione del bambino in differenti situazioni (ad esempio, in almeno due occasioni diverse; all’interno di due differenti setting ecologicamente validi quali, ad esempio, un setting domestico e un setting di cura esterno alla famiglia e/o in situazioni differenti quali, ad esempio, una situazione di gioco libero e una che prevede compiti strutturati);
  • La storia evolutiva del bambino, compresi i sintomi attualmente presenti;
  • La descrizione del bambino e della situazione familiare fornita dalle figure genitoriali;
  • La valutazione della storia e del funzionamento psicologico del genitore;
  • La valutazione del background culturale della famiglia, delle condizioni socio economiche e delle implicazioni che i suddetti fattori hanno sui valori e sulle modalità educative che la famiglia ha nei confronti del bambino.

La psicoterapia genitore-bambino si basa su quattro premesse teoriche principali che evidenziano l’importanza delle relazioni per la salute mentale nei primi anni di vita. Tali premesse sono le seguenti:

  1. Il sistema dell’attaccamento e l’organizzatore principale delle risposte infantili relative al periodo e alla sicurezza nei primi cinque anni di vita (Ainsworth et al. 1978; Bowlby 1969-1982). La psicoterapia genitore-bambino si pone l’obiettivo di aiutare i bambini a modulare le emozioni negative, ad esprimere sentimenti in modo socialmente adeguato e ad imparare modalità di riconoscimento e di rispetto delle motivazioni e dei sentimenti del genitore appropriate all’età.
  2. I problemi emotivi e comportamentali che si manifestano nel corso dell’infanzia o della prima fanciullezza debbono essere associati al contesto delle prime relazioni di attaccamento del bambino (Fraiberg 1980; Lieberman, Silverman e Pawl 2000; Lieberman e Zeanah 1995). La psicoterapia genitore-bambino si sforza di creare un ambiente di accudimento più sicuro e più protettivo, incoraggiando ad amare, favorendo delle interazioni che promuovano uno sviluppo e una disciplina adeguati, e facendo diminuire gli episodi di aggressività e di ritiro emotivo del genitore nei confronti del bambino, aiutando sia il genitore sia il bambino a divenire più sintonizzati e più responsivi nei confronti dei bisogni, dei sentimenti e delle motivazioni l’uno dell’altro.
  3. I fattori di rischio nei primi cinque anni di vita, compresi i disturbi dell’attaccamento, compaiono all’interno delle interazioni tra il bambino e il suo contesto sociale, che include la famiglia, il vicinato, la comunità e la società allargata (Cicchetti e Lynch 1993). La psicoterapia genitore-bambino ha l’obiettivo di promuovere sia il funzionamento psicologico del genitore sia la sua competenza genitoriale, offrendo la relazione terapeutica come fonte di sostegno emotivo, di guida psicologica nell’auto riflessione e di assistenza effettiva nell’affrontare i problemi della vita quotidiana.
  4. La relazione terapeutica rappresenta un fattore di cambiamento necessario nel trattamento e si tiene in considerazione di come “le relazioni influenzano le relazioni”(Samerofoff e Emde 1989). Ne consegue che gli sforzi del terapeuta, volti a far emergere cambiamenti positivi nella relazione genitore-bambino, possono essere efficaci solo se le interazioni del terapeuta con il genitore e il bambino si basano su sensibilità, empatia e rispetto per la loro esperienza. Il terapeuta e il genitore sviluppano un programma al quale lavorano insieme, mettendo appunto gli obiettivi terapeutici comuni. 

La psicoterapia genitore-bambino utilizza delle modalità basate sul comportamento, sul gioco e sull’interpretazione verbale, considerando i fattori terapeutici di cambiamento. Nei bambini piccoli l’azione spesso veicola più significati delle parole; fornire delle dimostrazioni attraverso degli esempi o attraverso il gioco può essere dunque il modo più efficace per insegnare. La psicoterapia genitore-bambino rappresenta un’integrazione della psicoanalisi e della teoria dell’attaccamento; essa include delle tecniche basate sul comportamento che derivano dalla teoria evoluzionista, dagli approcci cognitivo-comportamentali e dalla teoria dell’apprendimento sociale, che fanno riferimento, in particolare, a quanto un comportamento genitoriale coercitivo sia legato ad un comportamento infantile aggressivo e provocatorio (Patterson 1982; Reid e Eddy 1998; Webster-Stratton 1996). 

L’intervento terapeutico sostiene e rinforza le percezioni, gli atteggiamenti e i comportamenti che veicolano un sentimento positivo, un’affermazione o un insegnamento appropriati all’età, il gioco reciproco, l’esplorazione condivisa del mondo e una risoluzione costruttiva dei confini.

La psicoterapia genitore-bambino si pone come obiettivo quello di modificare le pratiche genitoriali punitive e i comportamenti istintivi e scorretti sia del genitore, sia del bambino. Interviene, in particolare, su quei sintomi traumatici legati anche alla violenza che comprendono da una parte problematiche comportamentali di tipo esternalizzante quali l’aggressività, il disprezzo, l’assenza di compliance, la noncuranza e la collera eccessiva, e dall’altra le problematiche di tipo internalizzante, come le paure multiple, l’inconsolabilità, l’ansia da separazione, i disturbi del sonno e il ritiro emotivo e sociale (Lieberman 2004). 

Alcuni genitori sono assorbiti dei problemi familiari come ad esempio il trasloco o le difficoltà socioeconomiche e spesso sono incapaci di restare sintonizzati emotivamente con i bisogni dei loro bambini. Infatti, possono percepire le richieste di attenzione dei propri figli come una fatica ulteriore da affrontare con le proprie risorse personali, risorse spesso già esaurite. In simili circostanze, fornire un’assistenza concreta rispetto ai problemi della vita quotidiana rappresenta un passo essenziale per stimolare la volontà del genitore di partecipare al trattamento.

La psicoterapia genitore-bambino può essere utilizzata in ogni situazione in cui la relazione tra un bambino piccolo e il genitore sia connotata negativamente a causa delle difficili circostanze familiari, che possono comprendere: la depressione del genitore o altri disturbi mentali; il lutto o lo stress cronico; le caratteristiche costituzionali o di sviluppo del bambino che possono interferire con la formazione di un attaccamento sicuro e favorevole alla crescita; una scarsa corrispondenza tra gli stili temperamentali.

La psicoterapia genitore-bambino emerge come un efficace mezzo per potenziare la relazione fondamentale tra genitori e bambini. La psicoterapia genitore-bambino offre strumenti di osservazione mirati e approcci terapeutici che considerano l’unicità di ciascuna famiglia. Investire in questo percorso può portare a cambiamenti positivi duraturi, favorendo uno sviluppo sano e armonioso per entrambi i membri della coppia genitore-bambino, agendo anche in modo preventivo rispetto a possibili fattori di rischio. E’ possibile essere supportarti in questo viaggio verso una connessione più profonda e significativa con il vostro bambino da uno psicoterapeuta adeguatamente formato in questo tipo di percorso. 

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