La valutazione dello sviluppo

La valutazione dello sviluppo è una misurazione delle competenze che quel particolare bambino ha nel suo bagaglio di conoscenze in quel particolare momento della sua vita. È come fotografare uno specifico momento della crescita del bambino, e porre sopra una lente di ingrandimento per verificare che tutto proceda nella corretta traiettoria di sviluppo. 

Valutare il livello e il profilo di sviluppo del bambino è fondamentale al fine di comprendere quanto sia in linea con quello di bambini della stessa età o se sia presente un ritardo in una o più aree.

La valutazione del livello di sviluppo è inoltre molto indicata in tutte quelle situazioni in cui è importante monitorare nel tempo lo sviluppo del bambino, ad es. nei follow up di bambini nati prematuri, bambini con patologie, o bambini con difficoltà peri o post natali, al fine di identificare eventuali atipie del profilo di sviluppo. 

La valutazione dello sviluppo permette di tracciare un profilo che individua i punti di forza e debolezza del profilo globale, necessari non solo per pianificare eventuali interventi abilitativi o riabilitativi, ma anche per monitorare periodicamente gli esiti di un trattamento e ripianificarne i nuovi obiettivi durante un percorso di terapia. 

Durante la somministrazione delle prove il bambino si trova di fronte a oggetti familiari e gli viene richiesto di svolgere attività il più simili possibile a quelle che compie ogni giorno nel suo ambiente di vita. Questo ha lo scopo di “alleggerire” l’effetto novità e di diminuire il rischio che il bambino si trovi di fronte a un compito nuovo da realizzare con un oggetto sconosciuto. 

Sulla base dei risultati ottenuti si potrà così valutare lo sviluppo globale del bambino, ed eventualmente impostare un programma di intervento e dare le informazioni migliori su come e dove stimolarlo.

Avere un assessment su tutte le aree di sviluppo (cognitivo, linguaggio, grosso e fino motorio, socio-emotivo, adattivo) risulta fondamentale per sostenerne la crescita, poiché in realtà non esiste una sola area primaria. Infatti, essendo il bambino un essere ad elevata integrazione, se ci si soffermasse solo su un’area che apparentemente sembra essere quella problematica, il rischio sarebbe proprio quello di osservare soltanto quell’area trascurandone le altre che potrebbero presentare anche loro dei ritardi.

L’utilizzo di scale di sviluppo permette di osservare il bambino a 360°,  integrando le osservazioni con le descrizioni riportate dai cargiver ottenendo informazioni ambientali e quindi più ecologiche. I genitori sono i migliori conoscitori del loro figlio e possono contribuire ad arricchire la valutazione dell’esaminatore.

La presenza di un test con prove di sviluppo e questionari permette di valutare sia gli aspetti di abilità nel primo caso (ciò che il bambino è in grado di fare nelle migliori condizioni possibili) sia gli aspetti di performance nel secondo caso (quello che il bambino effettivamente fa nel suo ambiente).

Alcuni strumenti hanno un valore aggiunto in quanto permettono di valutare un bambino in uno span più ampio e soprattutto di poter valutare il suo cambiamento nel tempo, anche piccoli cambiamenti nello sviluppo intraindividuale. Infatti, la frammentazione delle informazioni e l’impossibilità di confrontare le prestazioni in diverse aree e in diversi momenti dello sviluppo renderebbe difficile avere delle informazioni complete sulla traiettoria di sviluppo globale e armonica, soprattutto di uno sviluppo che valuta l’aspetto intraindividuale, e non soltanto l’aspetto del soggetto rispetto al gruppo di riferimento. 

Inoltre, quando si valuta lo sviluppo è fondamentale concentrarsi sui punti di forza del bambino e sulle aree di criticità, permettendo di creare e di mappare le funzioni del bambino creando delle scale di sviluppo, così da evidenziare anche le capacità che stanno emergendo, ovvero quelle capacità che non sono ancora acquisite, ma con le dovute stimolazioni potranno emergere. 

In questo senso è molto importante il concetto di Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP), che è stato introdotto per la prima volta da Vygotskij, con il quale indica l’area in cui si può osservare cosa il bambino è in grado di fare da solo e quali sono i potenziali apprendimenti possibili nel momento in cui è sostenuto da un adulto competente. 

La ZSP è definita come la distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l’aiuto di altre persone, che siano adulti o dei pari con un livello di competenza maggiore del bambino. 

Vengono quindi distinti due importanti concetti: il potenziale di sviluppo e il potenziale di apprendimento. Il primo indica ciò che il bambino è capace di fare a partire dalle sue potenzialità; il secondo si riferisce a ciò che il bambino riuscirebbe a fare se venisse affiancato da un adulto più competente di lui in quel compito. 

Quindi i potenziali di sviluppo si realizzano solo se l’individuo ha raggiunto certi apprendimenti e se ci sono adeguati stimoli ambientali (si pone l’enfasi sulle potenzialità dell’individuo); invece i potenziali di apprendimento costituiscono ciò che l’individuo può imparare non solo spontaneamente ma anche grazie a educazione, istruzione e interventi attivi (si pone l’enfasi su ciò che l’individuo può imparare).

La valutazione dello sviluppo diventa quindi uno step fondamentale per poter anche identificare ai fini della riabilitazione degli obiettivi a breve, a medio e a lungo termine. Questo permette di poter dare ai genitori delle indicazioni quasi immediate se le problematiche non sono così importanti, oppure di creare e mettere a punto un progetto riabilitativo integrato su più fronti, quale può essere la scuola materna, la casa e l’ambito terapeutico. 

A partire dalla individuazione dei punti di forza e dei punti di debolezza  sarà possibile l’impostazione di un progetto calibrato sulle specifiche necessità del bambino, al quale successivamente seguirà il follow-up per evidenziare i cambiamenti e i miglioramenti avvenuti. 

Sempre più oggigiorno ci si sta orientando verso un’evidenza scientifica del progetto riabilitativo e l’utilizzo di uno strumento di valutazione dello sviluppo valido si configura come un’eccellente base scientifica per permettere tutto ciò. 

I genitori di bambini nati pretermine e bambini con disabilità evolutive richiedono spesso prove tangibili dei miglioramenti dovuti al trattamento e all’intervento. La valutazione del livello di sviluppo risponde a tale bisogno critico di avere una misurazione dello sviluppo in grado di fornire punteggi sensibili ai più piccoli incrementi dei progressi nelle varie aree di funzionamento.

Rispetto alla valutazione dei bambini prematuri si deve prevedere un adattamento in base al calcolo dell’età corretta rispetto all’età gestazionale (ovvero il momento in cui è avvenuta la nascita). Sarà in caso molto utile individuare anche piccole anomalie precocemente, infatti, i bambini nati prematuri possono essere soggetti a rischio. 

Conoscere le curve di sviluppo è molto utile perché un intervento precoce può diminuire l’impatto negativo anche di un deficit presente dopo una nascita problematica, l’intervento precoce permette allora di modulare moltissimo e di arricchire di input la vita di questo bambino in modo tale da avere una risposta ottimale in termini di rischio successivo. 

I bambini prematuri hanno bisogno di essere seguiti longitudinalmente e valutati in termini di “recupero” delle competenze cognitive e motorie e di linguaggio. La comorbilità con altre patologie rimane elevata nei nati pretermine. 

Una valutazione e un intervento precoce riesce ad evitare che si accumulino dei ritardi nelle curve di sviluppo, che al giorno d’oggi possono essere rilevati precocemente e adeguatamente trattati tramite diversi tipi di protocolli di intervento. 

La valutazione dello sviluppo può essere eseguita a diversi livelli di profondità. È possibile accedere ad un servizio di screening completo del livello di sviluppo – anche a distanza – utilizzando strumenti che misurano la performance del bambino (in genere tramite questionario o intervista ai genitori o al cargiver), così come accedere al servizio di protocollo di valutazione del livello di sviluppo attraverso l’osservazione diretta del bambino.

Per conoscere costi e modalità di accesso ai servizi dedicati alla valutazione dello sviluppo è possibile contattare il professionista tramite il modulo sottostante o direttamente tramite l’area contatti del sito.

Articolo a cura del: 
Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, specialista in Psicologia Pediatrica

Fonti bibliografiche:

  • Bonichini S., “La valutazione psicologica dello sviluppo. Metodi e strumenti”, Carocci Editore, Roma, 2017. 
  • Axia G., Bonichini S., “La valutazione del bambino”, Carocci Editore, Roma, 2000. 
  • Flapan P., P. B. Neubauer, “La valutazione dello sviluppo nella prima infanzia”, Bollati Boringhieri, Torino, 1981.  
  • L. Lucarelli, F. Piperno, M. Balbo, “Metodi di valutazione in psicopatologia dello sviluppo”, Cortina Libreria, Milano, 2008.

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